LECCO – Due infermiere dell’ASST dovranno saldare un conto (salato: ben cinquemila euro) per avere ustionato inavvertitamente, sette anni fa, una paziente ricoverata in Ginecologia a Lecco nel corso di un intervento chirurgico. La notizia è particolare anche perché la richiesta non perviene dalla “vittima” dell’ustione bensì dalla Corte dei Conti, che impone alle due dipendenti di pagare di tasca propria il danno causato – malgrado il “conto” sia già stato saldatoquando venne trovato un accordo tra la degente e i legali dell’allora AO lecchese. Un risarcimento esattamente di 5mila euro per quell’ustione ad un arto inferiore procurata per errore con un elettrobisturi.
La liquidazione della somma avvenne da parte della compagnia assicurativa dell’ospedale, chiudendo la questione senza alzuno strascico giudiziario; la storia pareva dunque in qualche modo “archiviata” ma nei giorni scorsi le due infermiere hanno ricevuto comunicazione dalla magistratura contabile che le “invita a dedurre” – ovvero a giustificare quanto accaduto oppure a pagare di tasca loro la cifra, 2.500 euro a testa.