“DALLA TARES TORNARE AI CRITERI DELLA TARSU”. LO CHIEDE ZAMPERINI CON UNA MOZIONE

giacomo zamperiniLECCO – “Grazie ad una recente modifica della legge, sarà possibile per i comuni tornare ad utilizzare i criteri di riscossione della TARSU anzichè quelli scellerati della TARES”. Così il consigliere comunale Giacomo Zamperini che sul tema ha stilato una mozione per proporre la modifica di quei criteri.

“Questa possibilità rappresenta un’ancora di salvezza per i negozi del centro e dei quartieri che, in alcuni casi, rischiano la chiusura perchè si sono trovati improvvisamente a dover sborsare cifre inimmaginabili. A pagare la differenza sarebbero le banche e le catene della grande distribuzione che, al contrario dei piccoli e medi commercianti, non farebbero una grande fatica ad ammortizzare gli eventuali aumenti. Auspico che questo ordine del giorno sia sostenuto non solo dai politici ma anche dalla gente comune e in particolar modo da tutti i commercianti, e che – conclude Zamperini – con le loro associazione di categoria -si adoperino, in tutti i modi possibili, per l’approvazione in consiglio”.

Ecco il testo redatto dal consigliere:

ILL.MO PRESIDENTE DEL  CONSIGLIO COMUNALE DI LECCO  Dr. Alfredo Marelli

 

ILL.MO SINDACO DEL COMUNE DI LECCO

Dr. Virginio Brivio

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO:        Proposta di modificazione dei criteri contributivi per la raccolta dei rifiuti dall’attuale TARES alla vecchia TARSU

Premesso che:

  • in data 28 ottobre 2013 è stato modificato il decreto-legge 31 agosto 2013, n° 102, recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.

 

  • la legge n° 124 del 28 ottobre 2013 modifica il decreto-legge n° 102 del 31 agosto 2013 inserendo all’articolo 5 dopo il comma 4 il comma 4-quater che, cito testualmente, «In deroga a quanto stabilito dall’articolo 14, comma 46, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e dal comma 3 del presente articolo, per l’anno 2013 il comune, con provvedimento da adottare entro il termine fissato dall’articolo 8 del presente decreto per l’approvazione del bilancio di previsione, può determinare i costi del servizio e le relative tariffe sulla base dei criteri previsti e applicati nel 2012 con riferimento al regime di prelievo in vigore in tale anno. In tale caso, sono fatti comunque salvi la maggiorazione prevista dal citato articolo 14, comma 13, del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, nonché la predisposizione e l’invio ai contribuenti del relativo modello di pagamento. Nel caso in cui il comune continui ad applicare, per l’anno 2013, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) in vigore nell’anno 2012, la copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo è assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso»;

 

  • in seguito ad una sua interrogazione parlamentare relativa proprio all’argomento in oggetto, l’on. Gian Mario Fragomeli (PD) dichiara che «L’autorevole voce del Ministero dell’Interno e dell’Economia ha sancito che eventuali modifiche da apportare al bilancio di previsione da parte degli Enti locali – che tengano conto delle intervenute novità normative introdotte nei regolamenti delle entrate tributarie – potranno essere recepite attraverso successive apposite variazione al bilancio di previsione già approvato, senza più dover revocare e riapprovare integralmente un nuovo bilancio»;

 

 

Considerato che:

  • l’attenzione ai negozi di quartiere e ai piccoli/medi commercianti del centro storico debba costituire una priorità fra le scelte del governo cittadino rispetto alla tutela di banche e delle grandi catene di distribuzione, anche in considerazione della salvaguardia del tessuto economico locale;
  • negli ultimi tempi, si sono moltiplicati i punti commerciali della grande distribuzione che, sempre più, mettono in ginocchio i piccoli commercianti, i quali non riescono ad essere competitivi nei prezzi;

 

  • le piccole e medie attività commerciali costituiscono un supporto insostituibile nel nostro tessuto sociale, in considerazione del fatto che, spesso e volentieri, compensano con pazienza e solerzia quella mancanza di attenzione necessaria soprattutto ai cittadini anziani o in difficoltà;

 

  • la salvaguardia dei commercianti della nostra città deve maggiormente essere tutelata in tempo di crisi economica e sociale. Infatti, non possiamo permettere che la mancanza di una comune identità e di senso partecipativo alla vita cittadina, scoraggino nuovi investimenti o, peggio ancora, portino alla chiusura dei negozi attualmente funzionanti;

 

  • la scelta di passare dalla TARSU alla TARES, per alcuni di questi commercianti, significa pagare anche dieci volte più di quello che dovevano pagare precedentemente, arrecando loro un danno incalcolabile, visto anche il momento di grande difficoltà, che potrebbe facilmente favore la chiusura di molte attività cittadine;

 

  • risultano invece favorite dal passaggio alla nuova TARES soprattutto le banche e le grandi catene commerciali che, molto meno dolorosamente, avrebbero potuto ammortizzare eventuali aumenti rispetto alle altre attività del terzo settore;

 

  • l’associazione di categoria dei commercianti ha inoltrato formale richiesta di intervenire in tal senso, anche al Comune di Lecco, senza però ottenere alcuna risposta;

Infine, ritenuto che:

 

  • la sfrenata corsa alle liberalizzazioni abbia portato, insieme ai pochi benefici, innumerevoli problemi per quanto concerne il rispetto delle regole e la tutela dei cittadini, privandoli di diritti inalienabili quali il riposo settimanale facoltativo, la certezza di essere premiati nel merito e non penalizzati dalla concorrenza sleale, l’integrazione con etnie e culture differenti in modo graduale e non coercitivo;

 

  • vista la situazione attuale, si renderanno comunque necessarie delle modifiche al bilancio di previsione 2013;

 

  • la normativa comunitaria, nazionale, regionale e comunale ci permette di intervenire per riportare equità in una situazione assai iniqua, come testimoniano iniziative similari a questa presentate ed approvate in molte città e regioni d’Italia;

 

  • il ritorno ai parametri della vecchia TARSU non costituisce a priori un esborso maggiore per il Comune di Lecco, semplicemente permette di ricalcolare le diverse tariffe con criteri di giustizia ed equità;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI LECCO IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

 

  • ad attivarsi per reintrodurre i vecchi criteri di calcolo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) in sostituzione a quelli approvati ed attualmente vigenti della TARES;

 

  • ad informare tempestivamente i cittadini delle eventuali modifiche attuate per la riscossione del tributo.

 

 

Con osservanza.

Lecco, 28/11/2012                                                                                                         Il Consigliere Comunale

Dott. GIACOMO ZAMPERINI