LECCO – Millecinquecento euro per l’orso bianco nel 2014, ben duemila euro nel 2015. Era un impegno preso già lo scorso dicembre, quello di una raccolta fondi straordinaria per la campagna “Polar Bear” del WWF internazionale, e anche quest’anno la sezione lecchese del WWF ha mantenuto la promessa. Ai mille euro iniziali già impegnati a bilancio se ne sono infatti aggiunti circa 500 raccolti ai tavoli natalizi organizzati dall’Associazione nelle piazze lecchesi. Un ulteriore impegno del bilancio associativo ha permesso di raggiungere quota duemila euro, già versati alla sede svizzera del WWF internazionale e destinati a un progetto del tutto particolare, concordato direttamente con la sede del WWF Internazionale.
Al Polo Nord, nei giorni natalizi appena trascorsi, la temperatura registrata è stata intorno ai tre gradi, circa 30 gradi sopra la media del periodo. A Montreal, in Canada, temperature fino a 16 gradi, mentre normalmente in questo periodo dell’anno il termometro segna meno 10. Ma oltre ai poli ci sono i ghiacciai cosiddetti “alpini” – quelli delle nostre Alpi, ma anche dell’Himalaya, della Patagonia, dell’Alaska, degli Urali e del Kilimangiaro – che sono il serbatoio d’acqua dolce durante i mesi caldi, fondamentale per l’agricoltura, e che vedono una riduzione fino al 75%. Sono situazioni climatiche che determinano grave sofferenza per orsi polari ed altre specie abituate al freddo, ma sono anche problemi che coinvolgeranno l’intero pianeta: dal ghiaccio del pianeta dipendono risorse idriche, mitigazione del clima, equilibrio degli Oceani, emissioni di gas serra… E anche la sicurezza dell’uomo: l’innalzamento dei mari minaccia i 360 milioni di abitanti delle metropoli costiere. Il 70% delle coste mondiali rischia di venire sommerso.
Il WWF lavora in tutto il mondo, su scala locale, nazionale e internazionale, per combattere i cambiamenti climatici e conseguentemente proteggere l’ambiente e la biodiversità, sostenendo e promuovendo la ricerca sugli effetti dei cambiamenti climatici e cercando di trovare soluzioni diverse e sostenibili per l’uso e la produzione di energia e facendo pressioni sui governi perché riconoscano e collaborino alla riduzione degli impatti dei cambiamenti climatici sugli orsi polari. In questo modo il WWF è riuscito a far creare e approvare un piano di conservazione internazionale per l’orso polare: già nel 1973, i cinque paesi dove vive l’orso bianco – Russia, USA, Canada, Norvegia, Danimarca (Groenlandia) – hanno firmato un accordo per conservare l’habitat dell’orso polare. Oggi la principale minaccia alla conservazione di questo importante ambiente sono i cambiamenti climatici che stanno mettendo a serio rischio i ghiacci artici e gli orsi polari.
I duemila euro “lecchesi” saranno infatti utilizzati per posizionare dieci radiocollari su altrettanti orsi e consentirne in questo modo il monitoraggio per un intero anno. Gli scienziati potranno raccogliere una serie di informazioni sulla posizione, le attività, i dati delle temperatura, il tempo trascorso in acqua. Dati finalizzati a una migliore conoscenza delle caratteristiche ecologiche dell’orso bianco, per programmare attività di protezione della specie e dell’ambiente.
WWF Lecco ha chiesto e ottenuto dal WWF internazionale di abbinare la donazione ad una simpatica idea, quella di associare i dieci radiocollari ad altrettante realtà del territorio che in vario modo hanno contribuito alle attività dell’Associazione lecchese nel corso dell’anno appena concluso. “Vuole essere una specie di ringraziamento” – precisa Lello Bonelli, presidente del WWF Lecco – “verso realtà pubbliche e private che ci hanno affiancato nell’organizzazione di eventi, nella sponsorizzazione di un corso, nella collaborazione per un’attività scientifica…”.
L’idea è piaciuta e dalla sede centrale WWF di Gland, nel cantone svizzero di Vaud, è arrivato l’ok alla proposta lecchese e come “ricevuta” della donazione sono stati recapiti dieci attestati che WWF Lecco ha girato ad altrettanti partner.
“Si va dal Parco Monte Barro, con cui collaboriamo a importanti progetti scientifici, al Dipartimento DeFENS dell’Università di Milano, con cui abbiamo realizzato una serata sulle specie aliene, dall’Associazione APILombardia di Voghera, con cui portiamo avanti da anni un progetto relativo agli insetti impollinatori ad alcune realtà imprenditoriali che hanno sponsorizzato corsi, serate o eventi proposti dal WWF Lecco” precisa ancora Bonelli “Per la verità gli attestati recapitati sono stati nove. Il decimo è stato doverosamente dedicato agli “attivisti” del WWF Lecco, volontari indispensabili per assicurare l’attività dell’Associazione”.
“Proprio in questi giorni stiamo cercando di contattare i circa ottocento soci WWF della nostra provincia invitandoli a visitare il nostro sito internet, a conoscere la sezione lecchese, a venirci a trovare in sede per scoprire le numerose attività proposte e magari per impegnarsi con noi, in prima persona, all’interno del WWF, la più grande associazione ambientalista a livello mondiale. Ci impegniamo e continueremo a farlo per la tutela del nostro territorio, per salvare il rospo o il gambero di fiume, per contrastare i progetti di consumo di territorio e di incremento dei rifiuti avviati all’inceneritore, ma con la capacità e la volontà di guardare anche al di là dei pochi chilometri quadrati che ci circondano e quindi di impegnarci, come associazione internazionale, anche per l’orso bianco o la tigre, per lottare contro l’uso di fonti energetiche non rinnovabili o per contrastare i cambiamenti climatici”.