CSI, FESTA GRANDE CON CASSINA
E MONDONICO. PREMIATI DEMALDE’, POL. BARZANO’ E BAGGIOLI

SAMSUNG CSCLECCO – Sport, amicizia, impegno, crescita e risorsa. Sono state queste le parole chiave che hanno fatto da filo conduttore alla convention celebrativa per il 70esimo della Fondazione del Centro sportivo italiano nazionale e il 55esimo della Fondazione del Comitato di Lecco. A festeggiare l’anniversario in una sala Don Ticozzi gremita di persone, venerdì sera, sono intervenuti Emiliano Mondonico, Antonio Rossi e Igor Cassina.

“Le società sportive sono la base del nostro comitato, i 20mila tesserati che costituiscono il Csi siete voi, non io”. Così Carlo Isacchi, presidente del Csi di Lecco ha salutato i presenti, facendo gli onori di casa e ha continuato con una personale raccomandazione:”Continuate a fare ciò che fate: non stancatevi mai, continuate a fare i dirigenti delle società sportive, non è importante solo per lo sport ma per tutta la comunità”. Gli ha fatto eco Elvio Frisco, delegato provinciale del Coni:”Sono le società sportive che danno la possibilità ai ragazzi di fare sport. Tutti insieme stiamo facendo un gran lavoro a Lecco, sono infatti, convinto che da soli non si fa niente”.

Tra i presenti in sala anche Virginio Brivio, sindaco di Lecco:”Fare sport, anche in questo momento di difficoltà economica, è anche un segno di speranza e di allenamento alla vita e di questo non possiamo che ringraziare”.

Da Francesca Colombo, consigliere provinciale delegato allo Sport è arrivato uno spunto di riflessione:”Lo sport è importante e lo sappiamo, ma credo che oggi ci sia un’ulteriore emergenza che ci fa dire di continuare in questo impegno, mi riferisco alla realtà virtuale in cui vivono molti giovani rinunciando ad affrontare la vita vera, il contatto con le persone. Lo sport credo sia una grossa strada da far percorrere ai giovani per far capire loro che è meglio la fatica, il sacrificio, la soddisfazione, la delusione che si deve affrontare facendo attività sportiva piuttosto che il nulla che sta dietro alla realtà che è solo immaginata e non vissuta”.

SAMSUNG CSCAlla serata ha partecipato anche Monsignor Franco Cecchin che ha salutato i ragazzi, ringraziandoli per l’impegno profuso nell’attività sportiva perché, ha detto, i valori si comunicano vivendo l’esperienza di squadra.

E poi è stata la volta degli ospiti d’onore. Il campione di casa Antonio Rossi ha ricordato i suoi primi passi:”Sono partito da schiappa e pensavo che fare sport significasse lavorare duro, migliorare il proprio tempo, ma anche fare amicizia e crescere con i coetanei. E poi la scelta è andata sulla canoa, perché diciamocelo, a calcio non ero proprio portato. Certamente devo ringraziare i miei genitori che mi hanno lasciato andare ad allenarmi a Sabaudia, molto lontano da qui”. In questo senso Rossi ha anche detto la sua sul ruolo degli allenatori:”Quando si iscrive il proprio figlio in una società sportiva è importante conoscere l’allenatore, la persona a cui si affida il proprio figlio. Lo sport è il pilastro fondamentale della crescita dei nostri figli”. Da uomo politico l’ex canoista ha anche parlato degli investimenti sempre più risicati:”Oggi ci sono sempre meno risorse da investire per far giocare i ragazzi in impianti sicuri. Bisognerebbe anche investire per far in modo che le famiglie spendano meno per far fare sport ai loro figli. Il mio obiettivo è quello di trovare le risorse per investire nello sport in Lombardia”.

L’ex ginnasta, oro olimpico nella specialità della sbarra, Igor Cassina ha raccontato la sua esperienza:”Io già a 9 anni ero talmente appassionato che davo il massimo e penso che in parte sia giusto fare sport con l’obiettivo di ottenere un buon risultato . Essere agonisti, infatti, significa fare il meglio di noi stessi. Per essere sereni oggi devi sapere i di avere dato il massimo, ovviamente ognuno secondo le sue possibilità. Penso che se abbiamo talento sia giusto farlo fruttare. Lo sport deve tirar fuori da ognuno di noi il proprio limite”. E ha concluso dicendo che “la passione è l’arma vincente nello sport così come nella vita. Sono convinto che i sani principi si imparano con lo sport”.

SAMSUNG CSCDa Emiliano Mondonico, ex calciatore e attuale allenatore di calcio è arrivata una lezione di vita, più che di sport:”I ragazzi non devono divertirsi e basta, oggi è tutto più complicato rispetto a quando ero ragazzo io. Adesso i giovani devono lottare tutti i giorni per tirare avanti la baracca e devono lottare per essere competitivi. Lo sport deve servire a stimolare i ragazzi perché si impegnino. Tutti ci mettono i piedi in faccia, noi dobbiamo essere vincenti anche quando non otteniamo il risultato sperato in campo”. E poi visto anche il suo impegno con i giovani con problemi legati all’alcol e alla droga Mondonico si è rivolto direttamente ai genitori presenti in sala:”State vicino ai vostri figli, oggi troppi ragazzi si stanno buttando via. Nessuno se ne accorge mai”. E ha aggiunto:”Non si può demandare ad altri la crescita dei vostri figli. Io allenatore non posso avere la presunzione di sostituirmi a voi. L’educazione spetta al padre e alla madre. Io lo faccio quotidianamente, ma credo che gli allenatori debbano coinvolgere sempre di più i genitori nelle attività sportive dei figli”.

La serata si è conclusa con la consegna dei discoboli al merito C.S.I. I riconoscimenti sono andati a Enrico Demaldè, ex presidente provinciale del comitato lecchese, alla Polisportiva Barzanò che nel 2013 ha festeggiato il 40esimo della sua fondazione e alla memoria di Carletto Baggioli, anima del Gruppo Sportivo di Pescate, scomparso lo scorso anno. La serata si è conclusa con l’invito di Emiliano Mondonico:”Preparatevi perché il 7 giugno a Roma Papa Francesco ci aspetta per celebrare con lui il 70esimo anniversario del Csi”.

Elena Pescucci