CROLLO SOFFITTO ALLA “GROSSI”:
BOCCIATA LA MOZIONE DI SFIDUCIA
CONTRO ROTA E BONACINA

consiglio comunale lecco 1LECCO – La richiesta di dimissioni degli assessori per il crollo di un soffitto alla scuola secondaria “Tommaso Grossi” è stata respinta, come previsto, ma la mozione è stata occasione di grande dibattito a palazzo Bovara. Il consiglio cittadino vi ha infatti dedicato oltre tre ore, discutendo di protocolli di sicurezza, azioni di prevenzione, tagli in bilancio e attribuzioni di responsabilità.

La mozione ha di fatto monopolizzato la seduta, grazie all’interpretazione elastica del regolamento messa in atto dal presidente Alfredo Marelli ed avvalorata dal segretario comunale, non senza suscitare disappunto proprio nelle minoranze rappresentate da Giulio De Capitani della Lega e da Alessandro Magni per Sel.

Alla fine solo i promotori della mozione di sfiducia, i consiglieri della Lega nord, hanno votato per le dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici Francesca Rota e di quella all’Istruzione Francesca Bonacina. Astenuto il gruppo di Ncd, che però chiede impegni concreti, così come Zamperini (FdI) e Bodega (Apr).

Durissima la capogruppo leghista Cinzia Bettega: “I danni alla scuola sono la sintesi infelice di un’amministrazione che ha scartato dalle priorità quello che non può mancare in una amministrazione seria: la sicurezza delle scuole. La mozione è diretta agli assesori ma la responabilità va attribuita al sindaco, che in ogni bilancio ha tagliato i fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria. L’abbiamo denunciato più volte ma voi sistematicamente avete rinunciato ad ascoltarci. Bravi come siete ad addormentare la città ogni volta che venite sfiorati da casi gravi e gravissimi”.

VIGNETTA tommaso grossi 250

Altrettanto duramente Bettega reagisce al respingimento della mozione: “La nostra richiesta sancisce la differenza politica tra il mio gruppo e voi. Il punto è che la maggioranza di volta in volta ha votato i bilanci ma non riconosce l’errore fatto, non è una questione personale, si tratta di decisioni politiche e amministrative. Il consiglio ha il dovere di vigilare sulla giunta e orientarne le scelte, ma purtroppo la maggioranza si allinea sempre. Non rivolgo alcuna critica all’organizzazione degli uffici e dei protocolli, ma l’assessore la urla anche fuori dalla commissione la mancanza di fondi o no? Noi abbiamo dennciato il problema, la scarsezza di contributi; voi vi autoassolvete”.

Il ruolo e l’impegno degli assessori Rota e Bonacina è stato riconosciuto anche da Stafano Parolari (Lega) e Giacomo Zamperini (FdI). Il primo ne chiede le dimissioni come atto dovuto da parte di chi “non ha avuto la forza di imporsi in giunta ed è stato umiliato nel suo lavoro” e pone l’attenzione sul fatto che il comune ha “finanziato cose voluttuarie come se fosse un’ente di beneficenza senza però garantire i servizi ai cittadini”.

L’esponente di estrema destra invece non rileva nelle dimissioni un atto significative, insiste però affinché si trovi e si renda nota l’identità della ditta responsabile dei lavori “eseguiti male”.

Come spiegato dall’assessore Rota infatti il controsoffitto crollato è stato un evento imprevedibile perché, a detta dei tecnici, il materiale protagonista del cedimento era stato nascosto da opere di manutenzione mal fatte risalenti agli anni Ottanta. L’assessore ha inoltre illustrato i numerosi interventi in fatto di edilizia scolastica attivati e portati a compimento dall’amministrazione, aniticipando anche i lavori in procinto di essere effettuati.

ROTA - BONACINA

Per tornare alla “Grossi”, Rota ha spiegato che controlli approfonditi sono in atto su tutto l’edificio. Venerdì è prevista la conclusione e si valuterà il da fare per garantire la sicurezza ad alunni e insegnanti. Nel frattempo i sopralluoghi di tecnici esterni all’ente hanno rilevato che le altre pareti e il resto del soffitto non è composto dal materiale ceduto, bensì da strutture più solide.

Ha preso la parola anche l’assessore Bonacina che per ciò di sua competenza ha sottolineato quanto fatto per garantire la didattica: “La sera stessa con docenti e dirigenti abbiamo pensato a una soluzione per arginare il disagio evidente, la scuola è rimasta chiusa solo un giorno e le classi inagibili sono state trasferite in altre strutture disponibili nelle vicinanze, il Politecnico e la scuola De Amicis.

Per la maggioranza le parole più significative sono del capogruppo Stefano Citterio: “Come sempre è necessario capire da dove veniamo, e veniamo da 17 anni di amministrazione leghista. I protocolli li abbiamo predisposti noi, prima non c’erano; l’emergenza è stata gestita egregiamente. Certo quello che è accaduto è grave, ma come detto non prevedibile, e siamo i primi a dire che c’è ancora della strada da fare, e quella che abbiamo codificato è quella giusta, quindi non condividiamo la richiesta di dimissioni”.

Interviene nel merito della discussione anche il sindaco Virginio Brivio definendo il fatto “grave e specifico, non c’è paragone con altre situazioni apparentemente simili come l’infiltrazione d’acqua al Palazzo delle Paure. Per questo motivo la vicenda non si chiuderà con il terimine delle indagini (vigili del fuoco, tecnici, indagine interna) ma verrà mantenuta alta l’attenzione. In questi anni non vi sono state rischieste di interventi strutturali dunque non si tratta di questioni di bilancio. Al netto del problema amianto già noto la scuola era sostanzialmente a posto”. Dunque il primo cittadino ha rinnovato la fiducia ai propri assessori “che ci hanno messo la faccia”.

Cesare Canepari