CROCE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO
“OCCASIONE PERSA” E DUBBI
LE REAZIONI DEI LECCHESI

magni sandroLECCO – Non tardano ad arrivare le reazioni della società civile alla bocciatura del testamento biologico da parte di Palazzo Bovara, voto che ha inoltre sancito lo spaccamento del Pd. Sandro Magni, noto esponente della sinistra lecchese, si chiede a che gioco il sindaco Brivio stia giocando, mentre l’associazione Qui Lecco libera sottolinea come ancora una volta a città di Lecco e la classe dirigente che l’amministra abbiano perso un’importante occasione di dare ai cittadini uno strumento in più per esercitare quelle libertà previste dalla nostra Costituzione.

 

Maldestra la posizione del sindaco sul voto al testamento biologico. Senza spiegazione, con qualche indugio, con una inversione di scelta rispetto al passato, ha dato voto favorevole alla proposta Anghileri. Alla fine ne è risultato perdente. Come mai?! Diverse le possibili spiegazioni. La mia è molto semplice. Basta tradurre maldestra con male di destra.

I giochi del post-secondo mandato del Brivio sindaco sono cominciati.

Il sindaco si è trovato chiuso in una morsa, da una parte un centro destra quasi compatto e pronto a ricompattarsi per il futuro, dall’altra alcuni assessori mancati, che non l’hanno seguito e dall’altra ancora il solito gruppo di fini intellettuali, provenienti tutti da un determinato quartiere, che gli hanno chiuso la porta in faccia, chi per convinzione chi per opportunismo.

Insomma un Pd spaccato, senza leaderschip, dall’altra gran parte la destra che fa prove di ricomposizione e in mezzo, ancora più intralcianti, il manipolo di Appello per Lecco, contrari, senza motivazione.

In questa situazione va letta la mossa del cavallo del sindaco, il tentativo inutile di smarcarsi da una situazione oppressiva e ingombrante: la scelta di stare con una parte del Pd (quella post-renziana?!) e di ammiccare  a sinistra. Dove sono sempre pronti o proni a credergli. Magari in vista di un do ut des sulle convenzioni della scuola dell’infanzia.

Intanto la sinistra ci deve provare ancora sul registro comunale di testamento biologico. Anche se è una supplenza e non è il suo terreno sociale per eccellenza.    

Questo è il tempo. E il convento altro non passa.

Alessandro Magni

 

quileccolibera logoCon la bocciatura di ieri della proposta di registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (mediante atti sostitutivi), il Consiglio comunale di Lecco – salvo il proponente, Alberto Anghileri, e altri 13 membri – ha confermato di non aver capito nulla della battaglia di Eluana Englaro e della sua famiglia. Era già successo nel 2011, quando raccogliemmo con la Cellula Coscioni e Renzo e Lucio oltre 1.100 firme autenticate di cittadini lecchesi.

Anche questa volta si trattava di istituire uno strumento utile per chiunque avesse voluto agevolare, tramite il comune,  l’individuazione di una scelta autonoma, libera, personale.

Un “aiuto” a far valere un diritto costituzionale che la vicenda Englaro ha già consentito di esser pienamente riconosciuto. Altro che “manca una legge”, “non compete a noi”, “libertà di coscienza”.

Qui Lecco Libera