CORTEO DEL 25 APRILE: LECCO
CELEBRA LA RESISTENZA.
QLL CITA SIMONE WEIL

DSCN9886LECCO – Come declinare i valori repubblicani della resistenza con l’attualità senza inciampare in inutili e vuote retoriche? In questo non facile esercizio si sono cimentati oggi vari esponenti dell’ amministrazione comunale e provinciale, nei discorsi istituzionali che si sono tenuti dopo il tradizionale corteo che dalla Chiesa della Vittoria, passando per le lapidi ai caduti durante la resitenza davanti al liceo scentifico, terminando in Comune.

Come rendere attuali quegli slanci ideali che hanno portato alla liberazione dal nazifascismo in una città che non naviga certo in acque tranquille, viste le ultime vicende giudiziarie? Il primo cittadino Virginio Brivio ha tenuto un lungo discorso, in cui l’aspetto legalità è stato preponderante: “ci troviamo a fronteggiare un invasore subdolo: le organizzazioni criminali. Ci sono mafie che fanno paura, mafie che provano a zittire, mafie che sparano. Anche il nostro territorio è stato protagonista, negli ultimi tempi, di avvenimenti di questo tipo, di fronte al quale qualcuno ha ceduto. DSCN9888Di fianco a queste persone ce ne sono però altre che, nel silenzio, a queste pressioni hanno resistito”.

Durante il discorso del borgomastro “Qui Lecco Libera”, associazione lecchese notoriamente critica sul sindaco e la sua amministrazione riguardo agli sviluppi dell’ inchiesta “Metastasi”, ha srotolato uno striscione con una citazione della scrittrice francese e attivista partigiana Simone Weil: “Non essere complici, non mentire, non restare ciechi”.

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Il collegamento tra resistenza e lavoro è stato la spina dorsale del discorso di Enrico Avagnina, presidente provinciale dell’A.N.P.I., il quale ha richiamato il carattere egalitario della costituzione repubblicana. Un tema quantomai di attualità, visto il tasso elevato di disoccupazione e la flessibilità con cui, anche chi un lavoro ce l’ha, è costretto a fare i conti.

Anche i riferimenti alle imminenti elezioni europee non sono mancati: “Assistiamo oggi in Europa a forze neofasciste, nazionaliste ed antieuropeiste. Davanti a questi spettri del passato la nostra posizione non può che essere una: viva l’ Europa unita, viva la Resitenza e la Costituzone!”.

Paolo Baruffaldi

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