CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
UNA RIFLESSIONE AL FEMMINILE
DEL ROTARY CLUB LECCO MANZONI

rotary-donne-2LECCO – Serata di forte e sentita partecipazione quella di giovedì 24 novembre, quando il Rotary Club Lecco Manzoni, in occasione dell’imminente Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999), ha ospitato Lucia Codurelli, presidente del Fondo Carla Zanetti; Lella Vitali, presidente di Telefono Donna Lecco; Anna Orani, presidente di Soroptimist Lecco; Laura Maggi, past president di Soroptimist Lecco, rappresentanti del mondo femminile impegnate nel contesto cittadino nella dura lotta contro la violenza sulle donne.

L’evento rientra nel progetto “Violenza contro le donne” e “Rispetto alla persona” promosso dal Rotary Club Lecco Manzoni ed è stato un momento di riflessione sull’esperienza da loro maturata tra le varie forme di espressione della violenza; sulle strategie di messa in sicurezza delle donne e sui percorsi di informazione e formativi offerti dal territorio lecchese. Dall’incontro è emerso quanto sia fondamentale, per entrambi i sessi, l’implementazione, sin dalla tenera età, di un percorso educativo sul rispetto alla persona, che privilegi l’ambito scolastico con il coinvolgimento dei genitori. E questo, perché è sempre più chiaro come l’eliminazione di questa piaga sociale non possa prescindere dal “fermare l’uomo violento”. Occorre, a tal fine, una partecipazione attiva degli uomini a fianco delle donne, nelle strategie attuate per prevenire e contrastare in modo adeguato i comportamenti violenti.

rotary-donne-1

“Comportamenti che trovano l’humus ideale all’interno di una cultura profondamente condivisa che porta alla rimozione della responsabilità – evidenzia Nicoletta Spagnolo, presitende del RC -. In effetti, troppo spesso il femminicidio è correlato ad una determinata concezione culturale del ruolo della donna nella relazione di coppia e nella società, che trasforma il ménage familiare in un vero inferno, nel quale la donna viene punita psicologicamente, controllata economicamente, isolata nelle sue relazioni, malmenata. Il male peggiore è l’indifferenza! Lasciamoci guidare dalle parole d’ordine: sensibilizzare per condividere e non isolare. Condividere, per gli uomini è un atto dovuto verso le proprie donne, le proprie figlie, le proprie nipoti; per le donne è un atto di solidarietà reciproco”.