CONTAMINAZIONE ALIMENTARE:
ECCO COSA PREVEDE
LA NORMATIVA IN ITALIA

contaminazione-alimentareLa contaminazione alimentare delle uova in questa lunga estate 2017 ha allarmato tutto il settore alimentare, specialmente il comparto produttivo e della somministrazione.

Tre lotti di uova sono stati sequestrati in via cautelare nella vicina Emilia Romagna, uno Bologna e due a Parma. Provenivano dalle aree interessate maggiormente dalla infezione: Germania, Olanda e Belgio. A causare l’allarme è stata la contaminazione da fipronil, insetticida molto pericoloso per la salute umana, specie se in dosi che superano, per la normativa italiana – una delle più severe in Europa – il limite ammesso di 0.005 mg/kg di alimento.
Le uova italiane varcano il limite soglia, arrivando a contenere fino 0,056 mg/kg.

Ai sequestri seguono indagini chimiche approfondite e il blocco dello stoccaggio.

Vi sono varie tipologie di contaminazione, ed i rischi per la salute possono essere davvero molto pericolosi. Ma, l’esistenza stessa di pericoli per la sanità pubblica, derivanti dal settore alimentare, ha condotto il legislatore a pronunciarsi in merito sin dal 1962.

La normativa parla chiaro. Occorre rispettare i protocolli per l’analisi dei rischi ed il controllo dei punti critici, noti maggiormente con l’acronimo inglese HACCP: ‘Hazard analisys and control of critical points’.

Riassumendo i riferimenti normativi europei recepiti anche in Italia sono i seguenti:

–      Il regolamento CE n. 178/2002 stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), definisce i protocolli per la sicurezza alimentare. Da questo discendono tutti i regolamenti comunitari.

–      Il regolamento CE n. 882/2004 norma invece l’organizzazione dei controlli ufficiali che devono essere effettuati periodicamente, in base ad una valutazione dei rischi e con frequenza appropriata.

–      Con il regolamento CE 2073/2005 vengono indicati tutti gli adempimenti e gli obblighi per tutti gli operatori del settore alimentare (OSA) che operano nelle diverse fasi della filiera: dalla produzione alla vendita al dettaglio e alla distribuzione, passando per lo stoccaggio ed il trasporto. Qui si applica l’approccio preventivo “dalla stalla alla forchetta” (from farm to fork) per la sicurezza degli alimenti.

Riportando sulla pratica la normativa vigente, e nello specifico il reg. 852/2004, e per scongiurare pericoli e rischi di contaminazione alimentare – sia essa chimica, biologica o fisica – ogni operatore del settore alimentare deve:

–      Redigere e rispettare un Manuale o Piano di Autocontrollo Haccp: con questo testo, obbligatorio e da custodire in sede e le cui prescrizioni sono da rispettare, si attua la responsabilizzazione dell’Operatore del settore alimentare (OSA) in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e corrisponde all’obbligo di tenuta sotto controllo delle proprie produzioni e/o attività di vendita, trasporto e distribuzione.
Esistono consulenti specializzati in sicurezza alimentare che, analizzate le caratteristiche dell’attività, redigono un manuale haccp su misura e a norma di legge.

–      Formare tutto il personale inserito nell’attività tramite corsi che certifichino tramite il rilascio di attestato haccp le competenze fattivamente acquisite in materia di igiene, sanità e sicurezza alimentari.

Tutelare la salute collettiva è possibile solo rispettando gli obblighi di legge, soprattutto in via preventiva e cautelare. Quello del settore alimentare è un esercizio molto delicato per quanto riguarda la sicurezza alimentare, ma, isolando i futili allarmismi, serve ribadire che esistono – e vengono imposti – protocolli di tutela del consumatore, che merita di essere informato delle forme legislative a sua difesa.

Proprio grazie ai controlli stabiliti e voluti dalla Comunità Europea – recepiti debitamente dall’Italia – è stato possibile rintracciare i lotti contaminati ed intervenire previa distribuzione.

Il blocco dei lotti ed i relativi sequestri indicano che la macchina dei controlli ha funzionato e che la normativa vigente ha avuto gli effetti preventivi e di controllo auspicati.

 

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