LECCO – Continua a far discutere il ruolo della Comunità Montana della Valsassina nel progetto di accoglienza diffusa dei migranti e il dibattito è tutto interno alla maggioranza che guida la Regione: da un lato la Lega che tramite il suo segretario provinciale lecchese Flavio Nogara accusa Signorelli di “svendere il proprio territorio” e dall’altro gli esponenti di Lombardia Popolare, che vedono quella del Carroccio una manovra che rischia di trasformare la Regione “in uno strumento di propaganda, sulla scorta di scaramucce locali del segretario provinciale della Lega Nord”.
La segreteria provinciale di Lecco concorda pienamente con le posizioni assunte dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, dall’assessore regionale Bordonali e dal sottosegretario regionale Parolo in merito all’indizione di un bando con il quale di fatto la comunità montana della Valsassina scarica la Prefettura di Lecco dalla gestione dei richiedenti asilo, per il 95% ca. clandestini, assumendo un compito non proprio. Ribadisco che le comunità montane se devono servire per gestire l’immigrazione clandestina è meglio chiuderle! Ma non è così! Le comunità montane devono occuparsi delle problematiche relative al proprio territorio prevalentemente montano, e regione Lombardia ha sempre destinato risorse finanziarie a tal fine, nonostante i continui tagli da Roma. Mai avrei pensato che per un euro al giorno per immigrato, pari a 438.000 euro all’anno, Signorelli svendesse il nostro territorio. Il presidente della Comunità montana, come i sindaci con un po’ di testa e amore per il proprio territorio, dovrebbero opporsi con tutte le proprie forze a questo folle disegno politico di Renzi e Alfano. Invece tranne i sindaci della Lega e del vero centrodestra (quindi non di Ncd o Lombardia popolare) nessun altro si sta opponendo, ritenendo di fatto più importante occuparsi di immigrati potenzialmente pericolosi per il nostro territorio, che della nostra gente bisognosa. Non è vero tra l’altro che nessun onere resta a carico dei comuni nella gestione dell’immigrazione, tutt’altro, e sono risorse finanziarie tolte ai nostri cittadini! E vedrete quando questa gente resterà sul nostro territorio senza i 35 euro oggi riconosciuti dal Governo ed ogni comune la troverà tutti i giorni in coda al proprio sportello servizi sociali e i comuni, soprattutto i più piccoli, rischieranno addirittura il dissesto finanziario, per non parlare delle problematiche sociali! Voglio infine ricordare che tra i comuni della comunità montana alcuni, come Colico, Bellano ed altri sono andati al voto e hanno un nuovo sindaco, siamo proprio sicuri che la maggioranza dei sindaci e del territorio che rappresentano siano d’accordo con questa presa in carico da parte della comunità montana? Il territorio si coalizzi piuttosto contro la Prefettura perché venga interrotto questo flusso immigratorio di clandestini e si pensi al futuro delle nostre comunità, tutto il resto, compreso l’euro al giorno per immigrato, sono trucchi per mascherare una gestione folle del Governo.
Il Segretario Provinciale di Lecco
Lega Nord Lega Lombarda
Flavio Nogara
A difesa dell’ente guidato da Carlo Signorelli si schiera invece il gruppo consiliare di Lombardia Popolare , che con Mauro Piazza commenta così le esternazioni di Simona Bordonali e Ugo Parolo, rispettivamente assessore e sottosegretario dell’esecutivo Maroni, in merito alle modalità di gestione dei profughi in corso in Valsassina e al ruolo della Comunità Montana:
Rimango sorpreso e attonito rispetto alle dichiarazioni di due esponenti della giunta regionale sostenuta dalla maggioranza di cui faccio parte in merito alla gestione dei profughi da parte della Comunità Montana della Valsassina. Sono certo che le stesse siano frutto di un fraintendimento o di una scarsa conoscenza della questione. Anche perché sarebbe inimmaginabile trasformare un ente autorevole e prestigioso come Regione Lombardia in uno strumento di propaganda, sulla scorta di scaramucce locali del segretario provinciale della Lega Nord.
Una condotta, quella degli esponenti leghisti, che non è in linea con i principi ispiratori di Regione Lombardia. Come evidenzia Angelo Capelli, capogruppo di Lombardia Popolare al Pirellone:
Espressioni come ‘convocare’ o ventilate ritorsioni in merito ai fondi regionali non appartengono alla storia di una regione che ha fatto del rispetto delle autonomie locali e del principio di sussidiarietà la sua bandiera da vent’anni e deve proseguire con il rispetto nei confronti di chi cerca di risolvere i problemi dei cittadini e non solo sbandierarli per elemosinare un po’ di voti e di visibilità. Dobbiamo innanzitutto governare i fenomeni e non subirli, anche quando riguardano questioni sulle quali siamo apertamente critici come il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Quindi aiutare i comuni a distribuire i carichi di accoglienza determinati dal Prefetto, in una logica di condivisione dei problemi e di coordinamento.
Esattamente come sta accadendo grazie alla Comunità Montana della Valsassina: il presidente Carlo Signorelli ha già trasmesso una nota al presidente Maroni per delineare chiaramente i termini della vicenda e ci faremo carico di accertarci che tutto venga chiarito a breve, nel rispetto dei rispettivi ruoli amministrativi. Se il presidente Maroni vuole chiudere le Comunità Montane (ma noi siamo contrari) non prenda a pretesto quella della Valsassina: è un ente ben gestito, che gode della massima condivisione da parte dei comuni e che è solito – come in questo caso – trovare soluzioni e non lagnarsi inutilmente.
Angelo Capelli e Mauro Piazza
Gruppo consiliare di Lombardia Popolare