“COME LA NEVE”, A TEATRO
IN OSPEDALE PER TELETHON

LECCO – 625 euro è la prima cifra della serata di sabato 9 maggio. L’entusiasmo di Renato Milani coordinatore provinciale Telethon è evidente, visto che l’ingresso era gratuito, quindi tutte donazioni o acquisti dei prodotti marchiati Telethon.

cm (113)Il trio Artemiko, composto dal regista e narratore Michele Casadio (foto a destra), dai musicisti Massimo Borassi e Giovanni Piacentino, ha ideato e presentato “Come la neve”, l’ultimo spettacolo del Trittico della Solidarietà (“Come il sole”, “Come il vento”, “Come la neve”) che dal 2010 non è solo firmato dal trio ma anche da tutti gli artisti che nel tempo lo hanno accompagnato. Un sabato di maggio difficile da dimenticare. Soddisfatti ed emozionati gli interpreti che si sono aggiunti al trio, Umberto Cima (primo tastierista di Artemiko), Dyana Bovolo (voce solista), Mario Capelli e Pierre Bonaretti (voci narranti), il Coro I Vous de la Valgranda, diretto maestralmente dall’amico del trio Riccardo Invernizzi.

Il pubblico, rapito da quell’incantamento di storie, canti e abbracci di musica classica, durante la narrazione continua del tempo artistico della neve, ha potuto ammirare capolavori della storia dell’arte sul tema, proiettati ininterrottamente grazie al supporto tecnico di Ciro Marasca. Una squadra di artisti e collaboratori che si è completata con Francesco Ventura, storico presentatore, Cristina Barbini e Marco Simonati, fedelissimi assistenti. Nonostante la richiesta degli artisti di applaudire solo alla fine, il pubblico non riusciva a trattenersi.

img_The-Magpie_Claude-MONET_ref~160.001784.00_mode~zoom“Lo scopo è stato quello di presentare la metafora tra la montagna e la quotidianità difficile di chi vive una malattia genetica non solo perché legate dal concetto della “salita” fine a se stessa, ma per dire il compito dell’arte, che è certamente effimero e breve ma può diventare importante se almeno per un momento può far notare, sul cammino difficile di ogni giorno, un fiore nuovo, una speranza di luce, un respiro più leggero. Essere artisti non è un vanto ma una condizione e grazie alla collaborazione con gli amici della Uildm Lecco e di Telethon sentiamo oltre a questo anche una profonda responsabilità, un compito, un senso grande. E’ dal 2005 che percorriamo i sentieri del teatro per loro e così continueremo a fare.” Sono le parole di un regista commosso sia dall’entusiasmo del pubblico sia dall’approvazione dei suoi compagni di avventura, che lo hanno sostenuto al massimo delle loro potenzialità. I testi, per altro di grande spessore letterario, assieme ai brani musicali, hanno ricordato quanto sia necessario tornare alla dimensione di un cammino più umano e meno robotizzato e frenetico, ecco perché si è narrata la neve. Cosa c’è di più leggero e delicato che riesce ad immobilizzare le folle di ogni dove, riuscendo per un attimo a portare tutti nei profumi dell’infanzia, nel gioco dei bambini e lentamente anche in una poesia? Il trio ha voluto chiudere questo lavoro di ricerca durato cinque anni così, tra sorrisi, pensieri e sogni. Non sono mancati i ringraziamenti all’Azienda Ospedaliera di Lecco che ha patrocinato la serata e al dott. Francesco Lusenti che ha suggerito al trio la location, davvero ideale. Il regista ha voluto dedicare la serata al suo grande amico d’infanzia Mauro Ventura, che lo segue da tempo da una dimensione “più alta”.

E conclude Casadio “Qualcuno mi ha chiesto il perché della neve a maggio. Ho risposto con un pensiero molto teatrale di un grande letterato, William Shakespeare, quando diceva – Non desidero una rosa a Natale più di quanto si possa desiderar la neve a maggio -.”

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Nella foto il gruppo al completo nell’esterno dell’ospedale, sotto le rocce pittoresche dei Piani d’Erna