COLDIRETTI: EMERGENZA LAGO,
MENO LATTE IN MUNGITURA
E ANCHE LE API SOTTO STRESS

LECCO – La parentesi piovosa delle ultime ore, purtroppo, non è sufficiente a placare la siccità e ristorare la sete delle campagne. Decisivo infatti sarà l’andamento del meteo nei prossimi giorni, con previsioni ancora all’insegna dell’incertezza, costellate da percentuali variabili sulla probabilità di precipitazioni. Intanto Coldiretti Como-Lecco inizia a fare i conti circa l’onda lunga della siccità si fa sentire nelle campagne, ora giunte al limite del punto di non ritorno: se non arriveranno quelle piogge utili a placare la situazione, si va verso perdite di raccolto ingenti: già ora, nel comprensorio lariano, gli effetti del clima secco sta provocando cali di produzione del 45% sui foraggi, ma in sofferenza è anche il mais e in stalla si munge il 10% di latte in meno.

C’è un dimezzamento anche del raccolto di erba medica, mentre i primi segni di sofferenza si notano anche sulle coltivazioni di mais in pianura; anche le api sono sotto stress, con una diminuzione del raccolto di miele di acacia tra il 20 e il 30% in meno nelle province di Como e Lecco, rispetto a un’annata normale (lo scorso anno si erano registrate contrazioni superiori al 90% e, quindi, svaniscono le speranze di un’annata in grado di compensare le perdite subite). Non da ultimo, il caldo che attanaglia le stalle sta provocando cali di produzione del latte superiori al 10%, soprattutto nella zona dell’Alta Brianza comasca e lecchese: per dare sollievo agli animali, continuano a funzionare a pieno regime ventilatori e doccette ma il riflesso è un deciso aumento della bolletta energetica già alle prese con i ben noti rincari.

La situazione è sempre più drammatica nell’intera Lombardia: il livello del Po ieri è sceso è a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, più basso che a Ferragosto di un anno fa con la siccità che colpisce i raccolti, dal riso al girasole, dal mais alla soia, ma anche le coltivazioni di grano e di altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina.

La situazione di carenza idrica riguarda anche i grandi laghi del Nord con il lago di Como che martedì ha toccato il 17,6% di riempimento dell’invaso e il Maggiore che è ulteriormente sceso fino al 19,5%, mentre nelle zone più a valle serve l’acqua per irrigare le coltivazioni. Una emergenza nazionale che riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole nazionali.