CMLO, RIUNIONE IN …CMLO CON SOPRESA PER I SOSTENITORI DI FASOLI

SALA AL BARRO – La scelta ha fatto storcere il naso a qualcuno (“potevano convocare direttamente l’assemblea…” sibilano i maligni), ma tant’è: lunedì sera la componente dei sindaci pro Fasoli presidente si è ritrovata nella sede della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino in via Pedro Vassena a Sala Al Barro. Riunione “privata” in sede pubblica – anche se proprio di Comunità Montana e in particolare della sua futura governance si trattava di discutere.

Il gruppo era alla ricerca di serrare le fila dopo le indiscrezioni lanciate in esclusiva da Lecco News qualche giorno fa, ovvero le trame per portare alla presidenza dell’ente, sull’asse PD-Fratelli d’Italia, il primo cittadino di Mandello Fasoli. Un pasticciaccio che ha fatto parlare l’esponente dem mandellese Riccardo Mariani di “un doppio passo falso forse fatale: il primo è quello di allearsi con FDI facendosi beffe di un “fondamentale” politico della nostra visione cioè la completa alterità tra una forza di centro-sinistra e una di destra-destra; il secondo di finalizzare dannosamente questa alleanza alla candidatura a presidente della CMLO del sindaco di Mandello, verso la cui azione politica e istituzionale il PD mandellese e Casa Comune stanno da tempo ingaggiando una lotta intensa e motivata”.

Ma ieri sera nella sede comunitaria, a certificare l’insuccesso del blitz, si sono presentati anche alcuni sostenitori dell’altro candidato presidente, quell’Antonio Rusconi da Valmadrera che a questo punto pare in vantaggio sul più giovane rivale nella corsa alla poltrona più importante dell’ente. Hanno smontato qualche bubbola, ribadendo la volontà di lasciare fuori i partiti da una partita amministrativa che riguarda i sindaci e non i nuovi capataz, certificando la determinazione a veder rappresentato ogni terriorio, e sollevando il problema della decadenza tra un anno e mezzo di Fasoli che dovrà tornare alle urne a Mandello (peraltro con il PD schierato affinché perda). Civilmente, è stato esposto il disagio ormai di tutti e dunque manca solo la convocazione della famosa assemblea elettiva – nella quale gli avversari in campo daranno vita alla “conta” necessaria per nominare i nuovi vertici.

All’insegna, assai probabilmente, dell’ennesima spaccatura in una istituzione lecchese. E a conferma di come il quadro politico locale resti rovente a causa dell’inconciliabilità di posizioni nel centro destra che vede sempre più spesso l’area riferita al consigliere regionale Zamperini strizzare l’occhio al PD di Fragomeli & C. pur di non accordarsi con il resto dell’alleanza come polizza vita per il Mauro che gli sta simpatico. Gattinoni.

ElleCiEnne

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