CIVATE, SPUNTA IL VOLANTINO
DEI FALSI ADDETTI DEL GAS
MA LA DITTA NON ESISTE

falsi addetti gas sag srl
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CIVATE – Ieri abbiamo dato notizia di alcuni falsi addetti del gas che si aggiravano per le strade di Civate, cercando di intrufolarsi nelle abitazioni di ignari cittadini sostenendo di dover installare un rilevatore di gas obbligatorio. Numerose le segnalazioni giunte: via Monsignor Gilardi, via Coppola, via della Pace e via IV Novembre, solo per citare alcune delle vie in cui gli impostori si sono presentati ai campanelli di persone perlopiù anziane. Ora ecco spuntare anche il “volantino” che queste persone hanno lasciato nelle case, nel quale vi è scritto che “per prevenire eventuali fughe di gas è possibile inserire nell’abitazione un dispositivo di sicurezza per evitare intossicazioni ed eventuali esplosioni da gas metano, gpl e ossido di carbonio”.

Nel volantino è anche riportata la ditta che avrebbe inviato i propri dipendenti (incaricati alla consulenza e alla commercializzazione, in teoria venditori quindi e non presunti tecnici, come invece si sono spacciati): si tratta della SAG srl. Peccato che la SAG srl non esista… o, meglio, esiste, ma si occupa di tutt’altro e precisamente, come si legge dal sito web, si tratta di un’azienda “specializzata ed altamente qualificata nella realizzazione sia di linee di taglio coils sia di linee per la produzione di tubi saldati, profili, profili aperti, lamiere grecate”. Esiste anche un’altra SAG srl, la quale invece si occupa di servizi amministrativi e gestionali. Si tratta evidentemente di due casi di sfortunata omonimia.

Su internet la presunta ditta SAG srl in relazione a gas e affini compare in un articolo di cronaca, datato 31/01/2013, su Ravenna&dintorni.it. Come spiega l’articolo, i protagonisti della vicenda si presentano come rappresentanti di una società lombarda e nel caso l’anziano decidesse di acquistare l’apparecchio, il rappresentante chiede il pagamento immediato, in contanti, di 249 euro e non rilascia nessuna ricevuta fiscale, solo una dichiarazione di vendita nella quale l’acquirente dichiara di essere stato informato che l’acquisto del prodotto non è obbligatorio per legge.

Per l’acquirente rimane valida la facoltà di esercitare entro 10 giorni il diritto di recesso dall’acquisto“, prosegue l’articolo, “rispedendo alla società lombarda a mezzo raccomandata tutto il materiale allegato e l’apparecchio (che secondo l’associazione Clan-Destino ha un valore di una ventina di euro) e sperare nella restituzione di quanto sborsato”. Insomma, sembrerebbe trattarsi proprio del medesimo copione andato in scena ieri a Civate e, nei giorni ancora precedenti, anche a Garlate. Il consiglio rimane sempre di non aprire la porta e di segnalare la presenza di queste persone alle forze dell’ordine.

Michele Castelnovo

 

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