LECCO – L’ospedale cittadino e fatti politici – tra PDL e “Dem” locali, all’insegna del moriremo democristiani – al centro della nuova uscita delle temutissime esternazioni domenicali del misterioso corsivista. E anche in questo caso il “Cice” ci va giù pesante…
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* Un’agenzia nazionale privata, che collabora col Ministero della Salute, ha steso la graduatoria degli ospedali italiani che offrono la migliore qualità nelle cure.
I primi dieci sono in Lombardia e al quarto posto c’è il “Manzoni” di Lecco.
Domanda: siamo sicuri che tutti i reparti di questo ospedale sono all’altezza del riconoscimento?
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* Il PDL lecchese è sostanzialmente scomparso perchè tutti i notabili hanno preferito rifondare Forza Italia, compresi ex camerati di Alleanza Nazionale come Nava (Pasquini invece ha “abbracciato” Alemanno). Il comando è saldamente in mano alla Brambilla che ha ricevuto l’investitura dall’ex Cavaliere che, dopo la condanna, non può più fregiarsi di questo titolo.
La base del partito, sindaci soprattutto, sta però con Piazza, Nava e Boscagli, ma non metto la mano sul fuoco. Quando dovranno trattare le varie prebende che portano quattrini ai beneficiari, alcune certezze verranno messe a dura prova e assisteremo a qualche transumanza col capo cosparso di cenere.
Forza Italia ha ripristinato anche la sua organizzazione giovanile chiamata “Giovane Italia”.
In questa rinnovata veste sono stati designati al vertice dei giovani, spacciati per tali ma con diversi lustri di età, e con quattro gatti al seguito. Facciamo cinque perchè oggi sono generoso.
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* Il PD non è ancora imploso, ma non è da escludere che prima o poi arrivi il botto.
A Lecco la grande maggioranza tifa per Renzi come segretario perchè non può, per ora, essere candidato al posto di Letta.
Nel PD nazionale ci sono dunque due democristiani ai massimi vertici, sul fronte opposto i democristiani del PDL di Alfano hanno la golden-share nel partito, e per ora fanno i sornioni.
La possibile rinascita della DC, che spacca verticalmente il PD, è molto gradita sulla nostra sponda del Lario. Qualcosa infatti si sta già muovendo.
L’ex senatore Rusconi, in esilio scolastico (provvisorio?), ha preso immediatamente la palla al balzo.
Dopo avere dichiarato che Brivio si è impantanato nel governo della città perchè non riesce ad imporre alla maggioranza la sua linea, aggiungo io, democristiana e paolotta, gli suggerisce, alle prossime elezioni amministrative, di formare una sua lista civica alla quale partecipino varie aggregazioni provenienti dal cosiddetto mondo civile, che garantiscano una maggiore compattezza all’esecutivo. La condizione tassativa è però quella di rinunciare ad un accordo politico con Vendola e similari, che disturbano il manovratore.
Nascerebbe così una lista di centro, moderata, timorata sui temi etici, alla quale gente come Boscagli “il vecchio” non potrebbe dire di no. Il cerchio allora si chiude e, come dicono molti sia a destra che a sinistra, “moriremo democristiani”.
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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).
[da Wikipedia.it]