LECCO- “La morte si sconta vivendo” è con il famoso poema “Sono una creatura” di Giuseppe Ungaretti, con il quale chiudono la giornata di commemorazione i ragazzi dell‘Istituto G. Bertacchi coinvolti nel progetto Scuolamica di Unicef. Il 4 novembre è una data storica, la Giornata Nazionale e delle Forze Armate, nella quale si celebra il termine della Grande Guerra e dei sacrifici ad essa connessi per la salvaguardia della Patria.
Oggi, 4 novembre 2015, a Lecco si ricorda il Centenario dell’avvento della Prima Guerra mondiale, festeggiandone la ricorrenza della conclusione. Presso il Santuario di Nostra Signora della Vittoria, con l’accompagnamento del Coro Grigna e dell’associazione degli alpini celebrata la Santa Messa, al termine della quale viene deposta una corona di fiori nella cripta del Santuario. La cerimonia si sposta attraverso un affollato corteo, popolato da forze armate, i volontari, le autorità amministrative e governative, tra i quali spiccano gli alunni della 5A della scuola elementare De Amicis, attraverso il lungolago fino alla Piazza Martiri delle Foibe, sede del celebre monumento ai caduti di Castiglioni, nella quale si esegue l’alzabandiera.
L’Inno di Mameli e la lettura del discorso del Presidente della Repubblica, rinnovano il sentimento di patria e unione per il quale un secolo fa i nostri compatrioti lottarono e che il presidente della Provincia Flavio Polano ci invita a recuperare per poter meglio valutare le situazioni che si propongono oggigiorno. “Sebbene ora la guerra ci paia distante, le sue conseguenze interagiscono con la cittadinanza attraverso la figura dei profughi, i quali ci rammentano quanto non siano lontani quei giorni di conflitto” continua Polano. Il sindaco di Lecco Virginio Brivio sostiene la necessità di creare una forma di continuità alla memoria con l’approfondimento e a tal proposito ricorda due prossimi eventi legati al tema: la presentazione delle foto di Pessina presso la Torre Viscontea e l’esposizione di alcuni cimeli al Palazzo delle Paure. Il prefetto Liliana Baccari, dopo aver sfilato accompagnata dal comandante dei carabineri Rocco Italiano, porta il suo pensiero alle vite spente e ai sacrifici effettuati, ricordando che “il sangue versato non è stato vano, ma ha fecondato gli ideali di democrazia impressi nella nostra Costituzione”.
Martina Panzeri