Sentenza sacrosanta e di buonsenso. Chiunque avrebbe preso questa posizione dinanzi allo scempio che tutta Italia ha visto. Soltanto a Lecco abbiamo gente che si comporta da struzzi.
Un verdetto che la Corte ha espresso all’unanimità e che rappresenta una durissima critica e condanna sull’operato delle Istituzioni.
Non ci eravamo sbagliati, quello che ci è parso da subito ingiusto da un punto di vista personale e umano, siamo felici che la Corte abbia stabilito che lo è anche da un punto di vista legislativo.
Si metta ora fine alla lunga serie di scuse usate in questi anni per tenerlo rinchiuso e si metta mano alle soluzioni che sono sempre state disponibili.
Il Comitato è a disposizione per collaborare alla sistemazione dei locali per i quali abbiamo la disponibilità di un artigiano e volontari, disponibili anche a garantire compagnia e affetto al caro professore. Persone che unitamente ad un nuovo badante e la rete locale di assistenza, come da sempre indicato anche dal Garante della Libertà, possono rispondere ai bisogni e alle aspirazioni di Carlo.
Sono stati fatti esposti anche alla Procura locale, con prove inconfutabili su come siano state gestite in modo vergognoso, le richieste di visite e comunicazioni col Gilardi, da parte di molti suoi cari amici a qualcuno scomodi, eppure l’amministratrice osa ancora negarlo ed è assurdo che prima della Procura sia dovuta intervenire la Corte Europea.
Auspichiamo che ora si faccia finalmente luce anche sulle ombre nella gestione patrimoniale del Gilardi che ricordiamolo, è sotto vincolo di tutela dal 2017.
Sarà nostra cura agire in tutte le sedi opportune in tal senso, affinché sia restituita Giustizia piena a Carlo Gilardi.
Comitato “Libertà per Carlo Gilardi”
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