LECCO – I tempi per la realizzazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco restano ancora lunghi: si può quasi dire che tutto debba ripartire da zero, anche se – fanno sapere i pompieri – la copertura finanziaria c’è già, come c’è anche la fretta, giustamente, di avere uno spazio degno del loro operato, in cui si possano muovere in sicurezza e secondo le nuove norme igieniche.
Ma il terreno su cui dovrebbe sorgere la tanto nominata caserma del Bione è al momento occupato: da una parte, infatti, sono presenti – se pur temporaneamente – i titolari degli spettacoli viaggianti, i quali, però, dopo le feste primaverili, libereranno la loro porzione di suolo. Dall’altro lato, invece, ad occupare la zona sono i profughi.
Ora, però, a questo si aggiunge la novità: bisogna rifare le indagini del sottosuolo, per verificare che non vi siano elementi nocivi. “Le indagini erano già state svolte una decina di anni fa, ma vanno ripetute – spiega l’assessore all’Urbanistica Gaia Bolognini – poiché esse non erano state fatte in contraddittorio con l’Arpa”. Chiaramente, per svolgere le indagini, la zona interessata deve essere sgombra: nel caso degli spettacoli itineranti, si dovrà solamente attendere ancora un mese circa e, per il futuro, si sta già pensando a una soluzione altrove, ma per la parte occupata dai profughi deve intervenire, già sollecitato dal responsabile regionale del progetto, il Prefetto di Lecco, il quale è in contatto con il comandante Toldo dei Vigili del fuoco, che si preoccuperà di velocizzare i tempi, seguendo personalmente la vicenda, dal momento che – come si è detto – c’è già la disponibilità economica, e una certa, comprensibile, impellenza.
Per la realizzazione del progetto è stato aperto un bando con la sede lecchese del Politecnico di Milano, cui hanno preso parte gli studenti del quarto e quinto anno della facoltà di Ingegneria civile e Architettura. “Gli studenti – rassicura il professor Marco Muscogiuri del Politecnico – conoscono la realtà in cui si inserirà la caserma: in questo modo si studierà un progetto con un buon impatto nel paesaggio e nella realtà ambientale in cui deve sorgere. C’è, inoltre, l’idea di inserire nell’edificio degli spazi pubblici, che potranno essere a disposizione dei visitatori della caserma e dei bambini. Il workshop con gli studenti inizierà lunedì 3 aprile e sarà intensivo: i ragazzi resteranno quindi a lavorare sui progetti sino a metà maggio. L’augurio – conclude il professor Muscogiuri – è che nascano delle idee interessanti, le quali poi confluiranno nel progetto definitivo, che sarà realizzato da un progettista esecutivo.
La cifra per l’intero progetto è stimata intorno ai dodici milioni di euro. La tempistica, invece, è difficile da calcolare, ma bisogna tenere in considerazione che, come sottolinea l’assessore Bolognini, “per le indagini sul sottosuolo serviranno alcuni mesi – senza contare quanto tempo occorrerà per lo sgombero totale della zona, necessario per l’avvio delle indagini preliminari – e l’esito di queste, poi, potrebbe richiedere delle modifiche al progetto” che, quindi, sino all’esito definitivo delle indagini resterà provvisorio.
Alessandro Tonini