LECCO – “Il Bike sharing sarà sempre in perdita”. Sembra una via di mezzo tra una promessa e una minaccia. Parola di assessore. Una volta buttati via i soldi. Degli altri. Quegli altri che, peraltro, siete voi.
E’ quanto che ho capito dall’articolo sulle biciclette d’oro del Comune di Lecco. Che vanno sotto il nome di Bike sharing. Testardo, il nostro ne ha inventata un’altra. Usare internet per aumentare la platea di cittadini che non useranno la bicicletta per andare in giro per le strade in salita di Lecco.
L’abbonamento on line è una figata pazzesca. “Tutto un altro film” è il nuovo slogan pubblicitario scelto per ri-lanciare un’esperienza fallimentare.
Le strade di Lecco non saranno più in salita… è tutto un altro film. Sono solo in discesa, lo sentiamo già dire nella sala buia della Giunta con le poltroncine di velluto che il nostro vuole, fortissimamente vuole, sostituire con sellini anatomici per tutti.
Questa Giunta già appassionata di scorciatoie ed espedienti si era illusa presto e volentieri che un manipolo di biciclette per irresistibili “grimpeur” della Bonacina potesse evitagli di far passare da quelle parti – e altrove – gli autobus della città che così poteva tagliare.
Per il nostro Generale è ormai una guerra. Anche alla ragione e alla logica. Oltre che alle cifre. Ma pur sempre una guerra, con i soldi degli altri.
I numeri li leggo in parte dall’articolo: solo 200 abbonamenti in due anni su 50.000 abitanti. Però gli utilizzatori reali sono ancor meno, meno di 10 utilizzi al giorno in tutto. Incasso per il Comune 4.000 euro a fronte di una spesa corrente, ogni anno, di 50.000. Cioè mancano oltre 2.300 nuovi soldati/abbonati, da rinnovare ogni anno. Anche ad immaginarsi di trovarli pure, poi non potrebbero usarla lo stesso nella realtà perché non ce ne sono abbastanza di bici. Sono solo 50. 10 per postazione.
“Il Bike sharing sarà sempre in perdita” è quindi un eufemismo. Si spendono, si buttano 46.000 euro, l’anno, tutti gli anni. Il 92% di perdite. Nemmeno il mitico generale Giap aveva causato così tante perdite al nemico.
Fatti due conti con quei soldi si potevano far fare oltre 35.384 corse gratuite sugli autobus in città. Comprare quasi 500 biciclette, tutti gli anni, ai lecchesi… e via di questo passo. Ma lui non cede, vuole serrare le file, creare bravi soldati, distese di soldati.
A me, da qui, da questa finestra di carta vetrata la faccia del mitico assessore mi sembra invece sempre più spesso quella dello zia Sam sui manifesti di propaganda bellica. Di quelli che, come unico risultato, moltiplicano il numero dei disertori.
Il futuro della città è in buone mani: non sarà migliore per nessuno di voi, ma almeno lui userà la bicicletta con il campanellino e il bancomat.
A spese vostre.
C. V.