CARRIERA ALIAS A SCUOLA,
MOZIONE ‘ZAMPERINI’ RINVIATA.
STUDENTI: “AZIONI D’ODIO”

Era inizialmente prevista per domani, martedì 4 luglio, la discussione in Consiglio Regionale della Lombardia della mozione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Zamperini per eliminare le carriere alias dalle scuole lombarde che le hanno attivate. Ieri in tarda serata è arrivata la notizia che la mozione è stata ritirata e verrà rinviata.

La mozione, presentata anche su spinta dell’associazione antiabortista ProVita – come si legge in un suo comunicato – sarebbe un intervento necessario per “eliminare le incertezze”. La mozione ora è stata solo rinviata, ma si tratta dell’ennesimo attacco plateale nei confronti del diritto all’autodeterminazione di studenti e studentesse.

Un’azione come questa non è inaspettata, afferma Lux Callari dell’esecutivo dell’Unione degli Studenti Lombardia: sono mesi che la crescente discriminazione verso la comunità queer/LGBTQIA+ si manifesta in prese di posizione e azioni d’odio da parte del ramo conservatore del Paese: dalle numerose dichiarazioni omotransfobiche per bocca di diversi esponenti del governo e della maggioranza, alla diffida di dicembre da parte del movimento ProVita verso le scuole italiane che hanno adottato il profilo alias all’interno del loro regolamento.

La carriera alias consiste infatti in un profilo burocratico che fornisce agli studenti la possibilità di utilizzare in maniera informale all’interno della scuola il nome di elezione invece che quello anagrafico. Ad oggi non esiste ancora alcuna normativa nazionale che sancisca tutele e diritti su questo fronte; le scuole che hanno attivato il profilo alias in Lombardia sono una trentina.

Dalla salita del nuovo governo di centrodestra i problemi già presenti si sono solo intensificati e come sempre noi studenti paghiamo un conto salatissimo, afferma Jacopo Cappa dell’esecutivo dell’Unione degli Studenti Lombardia. A scuola non ci sono sportelli psicologici garantiti, non abbiamo la possibilità di svolgere attività di educazione sessuale e all’affettività, e ora si intende impedire le carriere alias: è un susseguirsi di attacchi più o meno diretti, che mirano a ledere quello che è il diritto allo studio.

In Lombardia la questione del diritto allo studio è un tema particolarmente rilevante: il sistema scolastico lombardo è sordo alla voce degli studenti. Vogliamo una scuola inclusiva e tutelante dove possiamo decidere noi su quello che ci riguarda, anzitutto sull’autodeterminazione dei nostri corpi.

La mozione presentata in Consiglio regionale ora è stata solo rinviata. Come studenti e studentesse stiamo costruendo un’alternativa dentro e fuori le scuole e le tantissime persone che si sono riversate nelle strade e nelle piazze durante i pride di giugno dimostrano come non sarà certo una mozione a fermarci: la battaglia che stiamo portando avanti per costruire una scuola transfemminista dove possiamo decidere noi sui nostri corpi e sul nostro futuro è solo all’inizio!

Unione degli Studenti Lombardia

 

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