DROGA. “CURVE STUPEFACENTI”,
OPERAZIONE DEI CC CON ARRESTI
TRA LAORCA E BALLABIO

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LECCO – Maxi operazione antidroga dei carabinieri di Lecco su disposizione della Procura cittadina, blitz che ha portato ieri all’arresto di due persone ed al sequestro di un grosso quantitativo di stupefacenti nel rione di Laorca. Quattro i chili di hashish e 370 grammi di eroina recuperati ieri mattina dagli uomini dell’Arma. Sequestrato anche denaro contante – i protagonisti di questo grosso giro incassavano 40mila euro al mese.

La denominazione “Curve stupefacenti” è legata ai luoghi dello spaccio, ovvero i tornanti che da Ballabio portano ai Resinelli e quelli lungo la SP63 verso Morterone. I fatti riguardano lo scorso anno, un centinaio gli acquirenti, “di tutte le età e gli strati sociali”, provenienti da Lecco e hinterland, Valsassina, Alto Lago e Valtellina. Tra i consumatori, “alcune donne anche molto giovani (ma maggiorenni) pagavano gli acquisti con prestazioni sessuali”.

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Arrestati (per ora) A. C., ballabiese di 32 anni residente a Laorca e Y. S., 19enne marocchino con regolare residenza in Italia; ci sono anche altri due indagati ricercati, entrambi stranieri clandestini. Tutti e quattro i coinvolti risultano già noti alle forze dell’ordine.

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Soldi e droga sequestrati erano a Laorca, nell’abitazione-nascondiglio non censita riconducibile al marocchino, per aprire la quale è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. A casa di A. C. a Ballabio Inferiore, invece, non è stato trovato nulla. Il 32enne si trovava in una comunità di recupero per tossicodipendenti, dove è stato arrestato. Si tratterebbe di un consumatore abituale, “trasformatosi per necessità” in spacciatore: da acquirente dei marocchini sarebbe infatti diventato loro complice per potersi pagare le dosi.

CC CURVE CONF STAMPAI luoghi scelti per la vendita della droga erano “in posizione dominante, da cui si tiene sott’occhio la strada per prevenire controlli”. Gli arrestati avevano armi bianche (machete) che mostravano per intimidire. “I luoghi di spaccio – hanno commentato i Carabinieri – sono ormai sempre in periferia, in zone boschive ai margini degli abitati, strategia tipica degli spacciatori di origine magrebina”. Uno dei due ricercati portava la droga da Milano a Ballabio, i canali di approvvigionamento erano nel capoluogo regionale, poi lo stupefacente veniva trasferito con spostamenti sulla SS36.

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