LECCO – C’era una volta lo “scazzo” tra il Comune di Lecco e quei giovani lecchesi resi celebri dalla loro creatura (il Nameless Music Festival) ma fatti fuggire dalla città capoluogo, incapace di trattenere un evento talmente di successo da diventare un problema. Per Lecco.
Gli stessi giovani, che sono proprio di queste zone, decidono un paio d’anni fa di trasferire il baraccone in Valsassina. E fanno bingo. Il Nameless diventa un’impresa commerciale, enorme, arrivano artisti di fama mondiale e a Barzio nel 2016 si toccano le 24mila presenze nella quarta edizione del Festival dell’Innominato – la seconda “via da Lecco”.
Nel frattempo cambia anche l’amministrazione comunale cittadina; non cambia il sindaco ma arriva ad occuparsi di cultura e politiche giovanili una che ne capisce. E Simona Piazza adesso strizza l’occhio a quelli di aNight, ammette l’ “occasione persa” da Lecco e si getta (giustamente) sul carro dei giovani vincenti: ecco allora Halloween al piazzale della funivia per Erna, una progettazione comune ancora vaga ma pure la richiesta – non ancora ufficializzata ma a conoscenza del nostro giornale – di organizzare un capodanno finalmente degno di una città capoluogo di provincia, dopo edizioni tristi e di dubbia efficacia. Con la garanzia dell’esperienza di questa società che è giovane sì ma per nulla “fresca”, anzi.
“Promuovere un’educazione al divertimento responsabile e coscienzioso” è il motto, utilizzando il know how sviluppato negli anni da aNight.
Nello specifico, le cassandre che pronosticavano disastri ambientali e soprattutto in ordine alla sicurezza per un maxi festival di musica elettronica rivolto a giovanissimi, in Valsassina, sono state puntualmente smentite.
Grazie a un servizio d’ordine pressoché perfetto e a strategie precise, che hanno permesso di rendere tranquillo un meeting super energetico (per il genere musicale) eppure rilassatissimo appunto sul fronte della tranquillità – all’interno e fuori dell’area destinata al Nameless barziese.
Insomma, se a Lecco a tutt’oggi è impossibile (per gli spazi) realizzare mega raduni con migliaia di persone che ballano e ascoltano musica, si è già aperto uno spiraglio all’insegna di Halloween e poi – forse – un margine per allargare il discorso ad eventi come il capodanno.
Svecchiando formule ormai ritrite e ammodernando una città che dorme solo se la si lascia sonnecchiare.
LcN
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