CAOS NEL CNSAS: LOZZA, VOLONTARIO E REPORTER, CONTRO IL PRESIDENTE VITALI

LECCO – Franco Lozza, storico volontario del Soccorso Alpino e reporter giornalista per la Rai chiede le dimissioni del presidente regionale del Cnsas Luca Vitali (nell’immagine di copertina), denunciando una dirigenza (capistazione esclusi) ormai burocratizzata e arrogante”.

In riferimento al tragico incidente mortale con tuta alare, in qualità di reporter/giornalista per la Rai e non di volontario del Soccorso alpino, ho realizzato un servizio andato in onda sulle reti Rai del servizio pubblico, rispettando i criteri del diritto di cronaca. In più alla grande visibilità data al Soccorso alpino, sono stato accusato dal presidente regionale e sospeso da tutti i miei diritti di volontario, per aver (a suo dire) speculato, approfittato e utilizzato la mia qualifica di volontario per finalità connesse alla mia attività lavorativa (il servizio pubblico) e aver quasi estorto una intervista al capostazione.

Una presa di posizione del presidente, che con la maschera legale delle procedure intimidisce la libertà di parola all’interno dell’associazione, in spregio inaccettabile alla libertà di informazione che indirettamente ha coinvolto anche la stampa locale a cui ho distribuito gratuitamente immagini/intervista. Rai e stampa locale che hanno sempre agito professionalmente nel diritto di informazione nel rispetto dei fatti e delle persone.

In 38 anni di volontariato ho messo a disposizione la mia professione di reporter Rai con decine di servizi televisivi e video a servizio gratuito per la visibilità del Soccorso alpino. Questa è una denuncia del clima e dei metodi che ormai da troppo tempo i volontari devono subire da parte di una dirigenza (capistazione esclusi) ormai burocratizzata e arrogante.

Presidente che comunica, scrive e delega circondato da legali e avvocati pagati con soldi pubblici che scrivono lettere di ammonimento e sospensioni in linguaggio avvocatese ai poveri volontari, rompendo con i suoi metodi il patto fiduciario con i volontari che li eleggono a garanzia e tutela degli stessi. Metodi che ci fanno perdere l’essenza fondante e storica che ha come forza la relazione umana fra le persone nel servizio che prestiamo. Presidente con anche doppio incarico di Direttore generale retribuito con 90.000 euro annui.

Il Soccorso alpino lombardo ha bisogno di una nuova leadership con figure nuove e autorevoli, per evitare la nostra dissoluzione facendo finta che tutto va bene quando non è così.


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