CAMPO ROULOTTE AL BIONE,
LEGA E SINDACO D’ACCORDO:
“TROVARE UNA SOLUZIONE”

polizia-bione-1PLECCO – Quella delle roulotte in via don Ticozzi è una realtà da risolvere, un problema da superare. Il sindaco Virginio Brivio è d’accordo con la preoccupazione del consigliere leghista Stefano Parolari che in merito alla condizione semi-stanziale di alcune case viaggianti ha chiesto lumi all’amministrazione.

Interrogazione dettagliata a cui risponde punto per punto il primo cittadino, e così si scopre che le roulotte attualmente nel parcheggio accanto al centro sportivo sono 14 (ma 22 per Parolari), che l’area è destinata a parcheggio a raso dunque non compatibile con un campo residenziale, che però a fronte di strutture igienico sanitarie pubbliche assenti ogni caravan ha sanitari interni. Negli anni non è stata concessa alcuna autorizzazione preventiva né per un numero più modesto di abitazioni né per un numero più consistente come quello attuale: di conseguenza non vi sono pareri Asl o Arpa né tantomeno riscossioni per l’occupazione di suolo pubblico.

Tuttavia i residenti delle roulotte contribuiscono ai costi dell’acqua a loro disposizione. Allacciati alle condotte nel vicino campo dei Vigili del fuoco, vi è un contatore dedicato e periodicamente viene effettuato uno storno secondo accordi presi tra i soggetti privati. Non vi è un’autorizzazione per le acque reflue ma sussiste un collegamento diretto con la rete fognaria.  Per quanto riguarda l’energia elettrica Enel ha attivato un contratto autonomo allacciato sotto la responsabilità del contraente come per ogni utenza di carattere temporaneo. Infine il sindaco comunica che l’amministrazione ha contribuito con una quota di 300€ su un caso singolo per problemi di natura sanitaria.

Quella delineata davanti al consiglio comunale, riconosce il primo cittadino Virginio Brivio, è “una situazione su cui lavorare in due livelli, dapprima per migliorare le condizioni di sicurezza e secondariamente per giungere a una soluzione definitiva individuando un’alternativa cui coinvolgere queste famiglie considerando la storicità delle stesse, cioè il fatto che si tratta di cittadini radicati nel territorio”.