CALOLZIO/ORIENTALAMENTE,
TRA SCUOLA E LAVORO.
LA SITUAZIONE NEL LECCHESE

CALOLZIOCORTE – Nell’ambito di OrientaLaMente presentata al Monastero del Lavello un’analisi delle relazioni tra scuola e mondo del lavoro in provincia. La rassegna annuale OrientaLaMente, organizzata ogni anno dalla Provincia di Lecco per illustrare a studenti e famiglie il ventaglio di possibilità riguardo l’istruzione superiore e il mondo del lavoro, è stata oggi l’occasione per presentare un importante strumento per aziende e famiglie.

L’analisi, commissionata alla società di consulenza Ptsclas, mette a confronto il sistema scolastico e quello produttivo del lecchese ed è stato integrato con nuovi settori come quello della grafica: come spiegato dal consigliere provinciale Carlo Malugani, lo strumento, che offre un’analisi territoriale di domanda e offerta di lavoro, evidenzia i numeri insufficienti, poiché le aziende chiedono maggiori competenze rispetto all’inserimento nel mondo del lavoro, spesso non raggiunte con il diploma.

Malugani ha poi aggiunto: “Nei patti territoriali per l’orientamento che stiamo organizzando in Provincia porteremo avanti un importante percorso per avere più iscritti negli istituti tecnici e professionali, ora carenti; un esempio pratico è quello della Torneria Colombo di Verderio, che sta seguendo nella formazione un gruppo di soli allievi provenienti da un percorso scolastico liceale, cosa che mi ha lasciato stupito. Ulteriori Its in programma o ultimati sono quelli meccatronico, agroalimentare ed economico, oltre a un Its in partenza in apprendistato sulla cyber security”.

Regione Lombardia ha inoltre lodato il sistema della Provincia, sottolineando come sia un metodo funzionante in collegamento con istituti e aziende, e indicandolo come modello per altre province.

Successivamente è intervenuto Matteo Sironi, responsabile per la Provincia dei centri per l’impiego e delle politiche del lavoro, che ha lodato l’utilità del progetto nei patti di lavoro del prossimo biennio e ha poi lasciato la parola ad Andrea Gianni, consultant di Ptsclas.

Gianni ha ricordato il precedente lavoro in collaborazione con la provincia, riguardante la dispersione scolastica, e ha introdotto il nuovo progetto citando le fonti fondamentali, il progetto Excelsior di Unioncamere, i centri per l’impiego con il database amministrativo Cob, il sito leccolavoro.it e i rapporti Istat.

Ha poi spiegato le finalità, a partire dall’orientamento, “uno degli strumenti per far scegliere ai diversi attori con cognizione di causa, in cui persone e famiglie possono conoscere le opportunità offerte dal territorio su percorsi formativi e sbocchi lavorativi”, per continuare con l’indirizzamento dell’offerta formativa, “necessaria a causa di situazioni di forti mismatch, per arricchire ulteriormente la ricca offerta formativa del territorio” e concludendo con la difficoltà di reperimento delle imprese, “un problema in Italia e in particolare al nord, dove è difficile trovare i candidati giusti, poiché non scelgono in funzione dell’opportunità di lavoro” (per esempio nel settore metalmeccanico lecchese), dovuto anche al generale calo demografico e alle responsabilità del terzo attore, gli imprenditori, che “devono prendere atto della persistenza di questa difficoltà e trovare nuove leve per attrarre la giovane forza lavoro, al di là di leve economiche e di carriera, come sistemi di lavoro più o meno attraenti (un esempio recente è lo smart working) o condizioni di lavoro più o meno accattivanti per un giovane che possono premiare o meno l’azienda”.

Gianni ha continuato sottolineando come le aziende richiedano anche e soprattutto competenze al di fuori dell’ambito formale, le cosiddette soft skills, allenate e praticate, come problem solving, flessibilità, leadership, autonomia e lavoro in gruppo.

Nel lecchese i numeri mostrano, per i percorsi Iefp, 1.512 iscritti a percorsi triennali di qualifica professionale e 310 al quarto anno di diploma professionale: nei percorsi triennali, i settori meccanico, ristorazione e benessere superano i 150 iscritti e i corsi ospitati da istituti sono 32 con 95 classi.

Riguardo licei e istituti tecnici e professionali, i frequentanti sono 13.816, suddivisi in 60 corsi e 700 classi; dei quattro indirizzi sopra i 1.400 iscritti, tre sono licei, l’indirizzo scientifico ha quasi il doppio degli iscritti del secondo in classifica (amministrazione, finanza e marketing), gli indirizzi classico, artistico e meccatronica sono sotto i 600 iscritti l’uno.

Riguardo l’istruzione terziaria, i numeri non sono molto alti: l’unico ateneo della provincia è il distaccamento del Politecnico di Milano, con 365 diplomati totali nel 2022, in cui è incluso anche l’Its “nuove tecnologie per il made in Italy, sistema meccanica”, presente dal 2017, con 20 diplomati nel 2022.

Altri Its in progettazione per il territorio sono Its per l’innovazione del sistema agroalimentare con sede a Sondrio e due corsi a Lecco, Its business development manager di Ita Machina Lonati Brescia in collaborazione con l’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco e Its cyber defence specialist organizzato da Its Angelo Rizzoli di Milano in collaborazione con Easynet Lecco. Gli Its sono “qualitativamente alti e accontentano le esigenze delle imprese”.

Nei dati di sintesi, l’osservatorio del mercato del lavoro coglie più interesse: Lecco nel 2022 ha avuto il più alto tasso di occupazione giovanile della Lombardia, nel 2022 è stata la seconda provincia in Italia per tasso di disoccupazione complessivo e nel 2022 ha raggiunto un livello di disoccupazione giovanile dell’8,3%, il 10% in meno dell’anno precedente, con una media regionale del 16,4%. Lecco però è anche seconda per difficoltà di reperimento, con il 47%, superata solo da Pavia con il 48%, con una media regionale del 41%. Un altro dato confortante è quello delle entrate previste per età sotto i 29 anni, al 32,4%.

Passando alle schede di settore, in generale si nota un consistente mismatch: nel 2022 le entrate previste erano di 26mila unità, di cui 18mila con qualifica e 54.00 senza qualifica: l’offerta è stata di 2.190 unità.

Nel report si passa poi ai sette settori presi in considerazione, partendo dalla metalmeccanica, unico con un livello d’istruzione terziaria a Lecco, per cui Gianni chiede un focus sulla domanda di personale senza esperienza per valutare mismatch: su un’offerta di 320 persone, la richiesta è di 1200 e, nonostante i casi di offerta da fuori provincia o offerta non precisamente qualificata, l’offerta si attesta a circa 1/4 della domanda per il settore core dell’economia lecchese (per domanda core s’intende quella specifica del settore, come ricerca e sviluppo, installazione, manutenzione, mentre quella non core riguarda ruoli come amministrazione e vendita, definita nel report residuale).

Il settore della grafica, difficile da definire perché molti grafici lavorano in aziende che non ci rientrano, include attività tipografiche, editoria, design industriale, pubblicità; qui l’offerta è di 110 lavoratori e la domanda di 140, ma molti vanno a lavorare in altri settori, pregiudicando così l’apparente equilibrio.

I settori di turismo e ristorazione hanno un certo peso di entrate sul totale, del 13,3%, e il mismatch non è elevato sui lavoratori senza esperienza, con un’offerta di 330 e una domanda di 450; il turismo è un settore particolare poiché molta manodopera si raccoglie senza richiedere un titolo, oltre ad avere la variabile dei contratti stagionali.

L’ultimo gruppo considerato riguarda le professioni impiegatizie in area amministrativa, che sono un gruppo professionale più che un settore; le fonti Cob indicano un 11% di quota di contratti sul totale, le fonti Excelsior un’offerta di 280 su entrate richieste di 2200, di cui 1130 senza esperienza; in questo settore i liceali possono trovare occupazione senza avere competenze specifiche, inoltre la concorrenza di disoccupati già formati è consistente per l’offerta pregressa.

Il consigliere Malugani ha concluso l’incontro ricordando l’importanza della buona formazione per tutti, incluse le fasce di popolazione più in difficoltà e gli extracomunitari presenti sul territorio, e sottolineando la volontà di organizzare un calendario per aprire le porte delle aziende sul territorio a famiglie e ragazzi, così da dare maggiori dettagli agli studenti direttamente in loco; nell’occasione dell’iniziativa passata Aziende Aperte, anche le aziende si sono mostrate interessate al progetto e hanno portato la loro testimonianza negli incontri precedenti di OrientaLaMente.

Mi.C.