MISSIONARIO A 21 ANNI. LA COMUNITÀ DI SALA SALUTA MATTEO GANDOLFI

CALOLZIOCORTE – Un abbraccio corale di tutta la comunità ha salutato Matteo Gandolfi, seminarista calolziese che mercoledì partirà come missionario a Cuba, fino al prossimo agosto.

La messa serale del sabato si è trasformata in una celebrazione in cui il tema centrale è stato quello della luce: la luce che illuminerà il complesso cammino del giovane nella sua missione, la luce della speranza da ricercare nelle difficoltà che incontrerà, ma anche la luce elettrica, che nelle comunità che accoglieranno il neo missionario spesso manca.

Le parole di don Massimo Rizzi, direttore del Centro Missionario di Bergamo, hanno evidenziato proprio la realtà che incontrerà Gandolfi, una diocesi sparsa in cui le parrocchie sono distanti tra loro e spesso si possono raggiungere solo a piedi; emblematico il caso di una comunità che non ha una vera e propria chiesa, poiché è stata distrutta da un tifone nel 2016. L’augurio di don Rizzi è stato quello di vivere appieno “una chiesa di persone”, proseguendo l’esperienza che i missionari della diocesi di Bergamo vivono da oltre 20 anni nella missione.

Dopo le parole cariche di emozione di don Antonio Vitali, parroco dell’Unità pastorale, che ha salutato Matteo a nome della comunità, la parola è passata a monsignor Marcos Pirán, vescovo ausiliario della diocesi di Holguín di Cuba: il vescovo, aiutato nella traduzione da don Valentino Ferrari, anche lui missionario a Cuba, ha voluto salutare la comunità ed augurare al giovane missionario il meglio dalla nuova esperienza.

Gandolfi, a conclusione della celebrazione, ha recitato una professione di fede, sottolineando la volontà di aprirsi completamente alla nuova esperienza e alle comunità che incontrerà nel suo viaggio.

Michele Carenini