CALOLZIOCORTE – Il consiglio comunale del 30 settembre si è svolto nuovamente all’insegna della Lecco-Bergamo. La mozione del gruppo di minoranza Calolziocorte BeneComune ha chiesto la convinta opposizione al progetto di tutto il consiglio e ne ha voluto sottolineare in particolare le problematiche progettuali relative all’età del progetto scelto da Anas, sulla base di quello del 2004, e i disagi che creerebbe alla città con lunghi lavori e traffico nelle zone sensibili, oltre alla necessità del terzo lotto fino a Sala che al momento pare solo un’ipotesi.
L’appello è stato attaccato dal consigliere di maggioranza Fabio Mastroberardino, che ha effettuato “un intervento nel merito, poiché la realizzazione del secondo lotto porterebbe ad efficacia la spinta per la realizzazione del terzo, e un intervento di metodo: nel discorso si chiede agli altri consiglieri di non votare per interessi economici o politici, quando anche solo pensare di avere interessi su un’opera così fondamentale è assurdo. Per rispetto, chiedo che la mozione sia ritirata”.
Per la Lega, il consigliere Daniele Butti ha sottolineato come “il comune non decide opera, ma la “subisce””, mentre l’assessore Tina Balossi ha sollevato una questione sul tragitto alternativo dalla parte alta del comune, non selezionato: “La possibilità di passare dall’altro tragitto avrebbe probabilmente creato altri problemi, tra le difficoltà di scavo e gli imprevisti; dire di no a quest’opera in questo momento vorrebbe dire fermarsi per molti altri anni”.
Il capogruppo di Cambia Calolzio Diego Colosimo, favorevole alla mozione, ha invece sottolineato “un tema fondamentale che non è mai stato messo in discussione: i due ingressi a Chiuso e Calolzio, per cui ho visto una mancanza di riflessione a monte e che nessuno ha voluto mettere in discussione. Nella mozione emergono elementi di poca analisi del progetto, manca il coinvolgimento del territorio nelle decisioni e, come detto, non sono state valutate soluzioni differenti”.
Mazzoleni ha ribadito: “Mi spiace che, in tutto il discorso, ci si soffermi solo sulle parole; è bastato il T-Red per confondere la viabilità a Calolzio, con questo intervento avremo anni di lavori e disagi a causa di un progetto vecchio”.
Su questo è arrivata la risposta di Butti e del sindaco Marco Ghezzi, che hanno ricordato che “l’opera è passata attraverso più progetti già solo negli ultimi anni e nessuno in 20 anni ha mai richiesto la modifica del tracciato, nemmeno dall’opposizione; ora abbiamo la responsabilità di continuare ciò che è iniziato”.
Ghezzi ha poi specificato che “il commissario ha deciso di procedere con una progettazione che darà i costi reali dell’opera: in autunno si terrà una conferenza dei servizi. L’importante sarà il sostegno a persone e aziende quando ci sarà il momento più complicato, cioè l’abbattimento dei capannoni nell’area delimitata; le aree sgomberate saranno riqualificate secondo nostre richieste, in un tavolo congiunto”.
L’assessore Dario Gandolfi ha poi ricordato che “la variante 639 ha avuto sette false partenze, continuare è l’unico modo per non perdere i fondi. Sarà necessario discutere il terzo lotto in maniera diversa rispetto a questo progetto perché non ho intenzione di subirlo”.
Alle dichiarazioni di voto, la maggioranza si è compattata contro la mozione, che secondo Mastroberardino “sarebbe contro l’interesse collettivo”; la minoranza ha votato a favore, con Colosimo che ha sottolineato come si sia “arrivati impreparati a questa occasione, dove anni di fallimenti hanno portato a un processo complesso che l’ente locale non è riuscito a gestire ma ha solo subìto”.
Nella serata è stato discusso anche il tema del T-Red, di cui la minoranza di Sonia Mazzoleni “verificherà la regolarità amministrativa, poiché è stato posizionato su un incrocio statisticamente non pericoloso, e chiederemo al Prefetto un parere per capire se ci sia stato un eccesso di potere sui cittadini”.
Ghezzi ha risposto che “il T-Red è stato installato per eliminare i passaggi col rosso e ne ha registrati mille in 4 mesi con il semaforo rosso pieno; non sono state penalizzate alcune persone che hanno oltrepassato la linea bianca minimamente ma quella rimane comunque un’infrazione. Io sto dalla parte dei cittadini e le vostre ipotesi non sono corrette”.
Michele Carenini