CALOLZIO: DIVELTA TARGA IN RICORDO DI MOUSSA. ASSOCIAZIONI SDEGNATE

CALOLZIOCORTE – Una brutta sorpresa ha scosso in questi giorni i cittadini di Calolzio. Un importante monito nel parco Giovanni e Giuseppe Rosa, presso le scuole del paese, è stato strappato alla collettività: la targa in ricordo di Moussa Sidibe è stata infatti strappata dalla panchina su cui era stata affissa ed è sparita.

A raccontare la sua storia e ricordarne l’importanza è Corrado Conti, anima del Circolo Arci Spazio Condiviso e dell’associazionismo lecchese: “Moussa Sidibe era un ragazzo senegalese senza permesso di soggiorno, con alcuni problemi di equilibrio psichico ma molto tranquillo e pacifico. Arrivato in Italia, non era mai riuscito a trovare una casa ed era stato costretto a stabilirsi sulle panchine del parco Rosa. Su quelle panchine, Moussa si faceva voler bene: lo conoscevano tutti, gli portavano da mangiare e lo aiutavano in tanti modi”.

“Un giorno – prosegue – , le autorità gli hanno imposto di spostarsi da lì e da quel giorno sostanzialmente scomparve; non lo trovavamo più per potergli dare un aiuto.
Successivamente abbiamo scoperto che Moussa si era stabilito nella zona attorno alla ferrovia di Vercurago e una mattina all’alba, mentre attraversava la ferrovia, era stato investito e ucciso da un treno”.

“Ai tempi – spiega Conti – avevamo preso ad esempio il suo caso per sollevare il problema dei senzatetto e delle tante persone senza alcun tipo di assistenza, italiane o migranti. Per lui abbiamo coinvolto anche la comunità senegalese, con una raccolta fondi che ci ha permesso di mandare le sue spoglie in Senegal, dalla sua famiglia, perché fosse seppellito laggiù.
Avevamo pensato che per ricordarlo sarebbe stata una bella cosa mettere una targa sulla panchina del parco Rosa, che però è improvvisamente scomparsa dopo 4 anni. Noi non sappiamo chi sia stato, ma abbiamo voluto sollevare la questione perché abbiamo intenzione di riposizionarla“.

Ad accompagnare le parole di Conti è intervenuto il capogruppo di Cambia Calolzio Diego Colosimo, tra i promotori dell’affissione della targa, che ha affidato la propria riflessione alle pagine social del suo gruppo: “Pochi giorni fa abbiamo scoperto che la targhetta che, come Cambia Calolzio, avevamo affisso il 16 novembre 2020 su una panchina del parchetto dedicato a Giuseppe e Giovanni Rosa, trucidati a Mauthausen dai nazifascisti, è stata divelta da qualche decerebrato. Un nuovo deplorevole atto compiuto da qualche cretino integrale. È proprio vero che la stupidità è dura a morire. Questo deplorevole atto ci spinge ancor più non solo a riposizionare una nuova targhetta sulla panchina dove dormiva Moussa Sidibe – un figlio non figlio che ci è figlio – ma anche ad un nostro maggior impegno sul terreno antirazzista e dei diritti degli immigrati”.

Michele Carenini