CALCIO/SUFFICIENZE PIENE IN PAGELLA E IL CLIMA DEI GIORNI MIGLIORI PER UN LECCO AMMAZZA-GRANDI

LECCO – Il Lecco si sta riprendendo, si mugugnava qualche giorno addietro, ma non fa punti in casa e lo 0-0 interno nel recupero con lo Spezia non aveva scaldato i sostenitori blucelesti. Ebbene il Lecco, ora imbattuto da cinque turni, ha aspettato a organizzare la festa proprio ai danni della capolista Parma quando era davvero difficile trovare gente disposta a puntare anche solo spicci sulla vittoria della città del Manzoni.

La prima gioia al Rigamonti-Ceppi è avvenuta in una sorta di gran galà con il catino lariano esaurito in quasi la sua totalità di posti, da semplice invitato a ospite di riguardo con Emiliano Bonazzoli protagonista insieme ai suoi ragazzi in campo. Si è vissuto il clima dei giorni migliori, quelli lontani degli anni 60/70 quando il Lecco era protagonista abituale nel salotto buono del calcio italiano. Da allora le sofferenze non sono mancate con la squadra obbligata per anni a calcare platee dilettantistiche. Tante le disavventure subite, fallimenti inclusi, circostanza in cui i tifosi e in particolar modo la curva nord sono rimasti comunque vicini alle sorti della squadra e di ciò va dato loro merito. Poi la lenta ripresa sino all’avvento del “salvatore”, il patron Paolo Leonardo Di Nunno che ha condotto per mano la società dalla serie D alla B in sole cinque stagioni, entrando di diritto nella gloriosa storia del Lecco.

Dopo una partenza falsa e il cambio di allenatore ecco la decisa sferzata, il classico colpo di spugna che serviva per destare dal torpore un team apparso alla deriva. L’inerzia delle cose, agevolato dal cambio di modulo (difesa da tre a quattro), ha bilanciato gli equilibri tra i reparti e si è trovata la cerchia del quadro. Un Lecco che si diverte a fare vittime illustri; prima dei gialloblu emiliani anche Pisa e Palermo erano cadute sotto il fuoco di sbarramento delle aquile. Una gara vinta da squadra vera, solo una lontana parente rispetto a quella abulica di Cosenza (perse 3-0), certo agevolata dall’espulsione di Hernani al tramonto della prima frazione, ma questo non toglie nemmeno una virgola alla splendida serata bluceleste.

Sufficienza piena a tutti, da chi ha iniziato la partita sino al ragazzo che non ha fatto tempo ad affondare i tacchetti al suolo anche se, inevitabilmente, brillano le punte di diamante. Iniziando dal centravanti boa Novakovich bravo a realizzare la sua prima rete in campionato, e tenendo in continua apprensione la difesa ospite, un vero tornado che ha scombussolato i piani di mister Pecchia. Di assoluto valore l’apporto del tuttofare Lepore anche lui a segno, lo sgusciante Buso (al terzo sigillo in campionato) e Caporale pilone difensivo apparso sempre vigile e attento in ogni situazione.

La classifica inizia a diventare meno tetra, ora il Lecco ha lasciato alle spalle Feralpisalò, Ternana e Spezia agganciando l’Ascoli a quota 12, solo una lunghezza in meno rispetto alla coppia Sampdoria-Brescia, insomma si è rientrati a pieno titolo nella lotta salvezza. Un bel passo avanti rispetto allo sciagurato avvio di stagione, di fatto la permanenza in categoria non è più una chimera ma una meta assolutamente raggiungibile. Peccato incomba la sosta delle nazionali, alla ripresa il 25 novembre un difficile derby lombardo attende i guerrieri di Bonazzoli impegnati sul campo della Cremonese quarta forza del torneo a braccetto del Modena, grigiorossi reduci dalla vittoria esterna a Brescia 0-3, ma a questo Lecco più nulla sembra far paura. Speriamo duri.

Alessandro Montanelli