LECCO – Ha prima giocato nel Lecco per dieci anni. Poi l’ha guidato per una stagione dove ha c’entrato, seppur grazie al ripescaggio, una promozione. E ora gli scandali che si sono abbattuti su via don Pozzi, l’arresto di Daniele Bizzozero e le perquisizioni della Guardia di Finanza in sede, sono un duro colpo. “È per me un grande dispiacere leggere cosa sta accadendo al Lecco, visto che ho giocato nel club dai 17 ai 27 anni” racconta Osvaldo Jaconi, tecnico recordman di promozioni in Italia, ben nove, nativo di Mandello del Lario.
“Sono cresciuto in quella squadra, sia come calciatore sia come uomo. Mi sono stati insegnati valori importanti, come onestà, rispetto e umiltà. Ma oggi il mondo del calcio è molto cambiato, l’ho notato sulla mia pelle con la Civitanovese. In queste categoria ci sono molte difficoltà e poche regole e molti agiscono secondo il proprio interesse”.
Ai tempi di Jaconi giocatore non c’era questo problema all’ombra del Resegone. “Il presidentissimo Ceppi teneva il Lecco come una grande famiglia e avrebbe onorato sempre la sua squadra”. Secondo l’allenatore sarebbe meglio ripartire da zero quando gli scandali travolgono i club. “Ho visto società fallite dove i tifosi hanno preteso che a guidare il club ci siano state persone sane e oneste – racconta –. Altre volte sono tornati personaggi discutibili e si è giunti ad altri fallimenti, come accaduto a Civitanova, dove abito. Per questo, forse, ricominciare da capo sarà meglio per tutti, anche perché ciò che sta accadendo non è una pubblicità positiva per il club”.
L’allenatore mandellese è reduce da un’esperienza alla Fermana, ma il bluceleste l’ha ancora nel cuore e si fa scappare una battuta: “Tornare al Lecco? Magari sì, ma ormai ho i capelli bianchi, sto solo con persone serie”.