LECCO – Quasi un’elemosina. Per mantenere in vita l’unico valore vero della Calcio Lecco, ovvero il titolo sportivo, serve realmente la mano della città. Per questo Mario Motta, commercialista nominato curatore fallimentare di via don Pozzi dal tribunale, fa un appello a chi ama la squadra. “Abbiamo bisogno di soldi per poter portare a termine il campionato e mantenere così il titolo sportivo – spiega –. Devo ancora guardare le carte, ma ci servono almeno diecimila euro al mese. Per questo imprenditori e tifosi possono aiutarci in qualsiasi modo”. Non quindi 40mila per tutta la stagione come si pensava fino a qualche giorno fa.
Il professionista ha accettato ufficialmente l’incarico venerdì mattina. Non ha ancora sottomano tutti i documenti relativi alla società, sta lavorando per contattare dirigenti, staff e giocatori per proseguire l’anno. E il primo problema è l’allenatore. “Ho parlato con Stefano Cuoghi – racconta –, non ho nulla contro di lui, anzi, è da rispettare perché è rimasto fino a ora. Però ha un contratto notevole e da qualche parte devo razionalizzare. Quindi potrebbe anche essere sostituito”. Situazione spinosa quella del tecnico, attualmente in malattia. Se esonerato, infatti, dovrebbe comunque percepire regolare compenso fino al termine del campionato, anche se sollevato dall’incarico. A meno che non si arrivi a un compromesso, anche perché Cuoghi non avrebbe ancora ricevuto nemmeno un rimborso da inizio anno.
L’idea di Motta per cercare di reperire fondi e arrivare fino a metà maggio comprende tifosi e imprenditori. “Chiedo a chiunque tifi Lecco di venire allo stadio, così contribuirà anche nel piccolo ad aiutare il club. E anche chi ha l’abbonamento, se vuole, può comprare un biglietto e darci una mano. Però che tutti si comportino bene: ogni multa ci affosserebbe e se fosse troppo pesante potrebbe anche mettere fine all’esercizio provvisorio. Perché d’ora in poi ogni sanzione dovremo pagarla noi, non chi c’era prima. Si riparte da zero”.
Partono ora i contatti con gli sponsor. “Quest’anno non ci sono ancora contratti, solo Cantine Pirovano ha dato un contributo e continuerà ancora”. Mentre gli imprenditori potrebbero contribuire per rinforzare la squadra, ora penultima nel girone B di serie D a quota undici punti. “Si potrebbe adottare un calciatore – afferma Motta –: in pratica l’ingaggio sarebbe pagato da un’azienda o da una persona, che in cambio avrebbe la pubblicità al Lecco”. Non si riuscirà a ingaggiare nessuno entro il 15 dicembre, termine del mercato di serie D, si cercherà quindi tra gli svincolati, magari durante la pausa natalizia.
È caccia anche a un direttore sportivo, ma praticamente gratis. “C’è bisogno di avere entrate maggiori rispetto alle uscite. Solo così si può arrivare a maggio, altrimenti sarò costretto a revocare l’esercizio provvisorio e il club non esisterebbe più”. Prima della fine della stagione, poi, sarà preparata l’asta per il titolo sportivo alla quale potrà partecipare chiunque e ricreare la Calcio Lecco.