LECCO – La situazione alla Calcio Lecco rimane più fumosa che mai. Il presidente Daniele Bizzozero si trova agli arresti domiciliari dai primi di aprile con l’accusa di aver collaborato con un’organizzazione che clonava carte di credito. Nel frattempo, un paio di settimane fa, in via don Pozzi è arrivato un controllo della Guardia di Finanza di Bergamo per indagare su un ipotetico falso in bilancio. Due inchieste che pesano come macigni.
E ora il club è in stand-by su tutti i fronti. “Siamo in attesa di capire cosa accadrà – afferma il segretario generale Ivan Corti –. Bizzozero è ancora il legale rappresentante della società, aspettiamo di vedere chi nominerà al suo posto. Inoltre dobbiamo capire come andranno i ripescaggi per la Lega pro e puntare ad avere il titolo per richiederlo, per rendere così più appetibile il club”. Non detto, ma pensato: difficilmente il patron vorrà proseguire nella propria avventura in bluceleste. È anche vero che il suo carattere istrionico potrebbe regalare anche sorprese.
In ogni caso, vista la situazione così delicata, qualcuno ha fatto un pensierino a rilevare la società, o almeno a chiedere informazioni. E finora, come confermato da via don Pozzi, gli abboccamenti sarebbero solo due. Il rappresentante di una cordata si è presentata negli uffici ed è stata quindi mandata a visionare i conti dal commercialista Mario Micheli, mentre un’altra, pare proveniente dalla Puglia, ha solo telefonato in sede per maggiori informazioni, ma l’interesse sarebbe poi scemato.
La squadra punta tutto sui playoff, cercando di vincerli per un ripescaggio, anche se pare sempre più dura. Non tanto sul campo, perché i giocatori hanno dimostrato il proprio valore, quanto a livello societario. Per richiedere l’iscrizione alla serie C infatti servirà una stabilità economica e maggiori garanzie rispetto ai club che militano già nel campionato di Lega pro.
Non proprio semplice per una società che è noto abbia ben 120mila euro di debito solo con il Comune di Lecco, ma in tutto potrebbero aggirarsi anche intorno al mezzo milione. E questo è sicuramente un deterrente per un acquirente. Sommando uno stadio storico, ma piccolo per le categorie superiori (sono solamente cinquemila i posti a sedere), una tifoseria che non si avvicina nemmeno lontanamente alle mille presenze ogni domenica, oltre a un settore giovanile ripartito da un anno, ma ancora tutto da costruire, di certo non si può parlare di un prodotto appetibile.
Però il calcio, e soprattutto il Lecco, ha abituato i supporter a novità improvvise e inaspettate. E si attende un’altra estate caldissima.