CALCIO LECCO. LA B È ANDATA, RIPARTIRE SUBITO PER UN FUTURO DIGNITOSO

LECCO – L’ennesimo cappotto subito nella circostanza a Ascoli (4-1) spedisce il Lecco di Alfredo Aglietti nel baratro della serie C. Ormai anche le cinture di sicurezza si sono deteriorate e non reggono il peso di squadra e società finite alla deriva. E così è giunta la decima sconfitta nelle ultime undici partite disputate, e con la soglia dei sessanta gol al passivo nel mirino (58). Inutile ora elencare i triti e ritriti motivi ben noti a tutti che hanno portato a questa sciagurata retrocessione, non solo sul campo ma anche a livello d’immagine.

Ora bisogna pensare alla ricostruzione, usare il tempo che rimane da qui al termine del campionato – in primis riuscendo a ripartire dalla Lega Pro. Un passo non scontato visto lo scarso interesse verso la compagine bluceleste; insomma per dirla fuori dai denti ci si augura di evitare una ripartenza dai dilettanti. Si tratterebbe dell’ennesimo smacco verso una tifoseria che – lei sì – ha dimostrato di meritare la categoria. Se la squadra è nella più totale tempesta e boccheggia tra i cadetti, loro, i tifosi, se dovessimo allestire una classifica di merito veleggerebbero petto in fuori sicuramente in zona promozione. Di fatto il tifo non retrocede mai, avendo dimostrato in passato di seguire sempre compatto la squadra anche nel torneo di Eccellenza. Stringe il cuore dover passare nel breve spazio di una stagione da stadi prestigiosi come Genova, Bari, Palermo, Venezia, Pisa, Brescia, Parma, lo stesso Ascoli, a terreni tipo Casatenovo, Carate Brianza, Villa D’Almè o Ciserano, naturalmente senza nulla togliere a queste realtà.

Passo indietro e torniamo all’amara attualità. Dopo le quattro sberle di Ascoli rimediate in uno dei tanti scontri salvezza perduti, ora serie A e B tirano il fiato dando spazio alle varie nazionali. Una settimana di stop, forse più dannosa che utile in casa manzoniana visto che leccarsi delle ferite ormai mortali ha senso ma sino a un certo punto, bisogna anticipare gli eventi nella speranza che qualche imprenditore locale si faccia avanti. Il patron Di Nunno ha pure dichiarato di voler proseguire anche in C, tuttavia la rottura con la piazza ad oggi pare assolutamente insanabile e questa eventualità appare inopportuna al limite del grottesco.

Non resta che “godere” gli ultimi otto bagliori che propone la serie B con l’obiettivo di non mollare definitivamente gli ormeggi. Con la zona playout visibile solamente con il binocolo, considerato i -10 di margine rispetto alle quart’ultime,  ritrovare gli stimoli non è semplice, anche se da professionisti quali sono i calciatori devono sempre e comunque continuare a lavorare con dignità, nel migliore dei modi. Appuntamento tra quindici giorni al Rigamonti-Ceppi, ospite il Cittadella, gara in cui all’andata si perse 2-1 dopo che a cinque dal termine il Lecco era avanti di un gol. Una delle tante, troppe gare, laddove si è buttata alle ortiche una vittoria sicura che pareva ormai in cassaforte.

Alessandro Montanelli