LECCO – Mister Aglietti: idee chiare ed esperienza da vendere per un Lecco da rimonta. Presentato alla stampa il nuovo allenatore del Lecco Alfredo Aglietti, tecnico esperto della categoria (allena in B dal 2010) in riva al lago è atteso da un compito proibitivo: mantenere il Lecco in cadetteria.
Certo non sarà compito semplice, ma il nuovo mister (classe 1970), in questo senso è esaustivo: “Intanto ringrazio la società e Di Nunno per avermi scelto. Logico che all’interno abbia trovato un gruppo un pochino sconfortato ma ci sono altre 14 partite, una sorta di mini torneo per tentare di salvarci Di sicuro se ci riusciremo lo faremo all’ultimo secondo dell’ultima partita. Io però ci credo, a gennaio sono arrivati calciatori importanti, bisogna imparare a giocare da squadra, tatticamente di sicuro partirò con la difesa a quattro ma il mio percorso dice che vado dal 4-4-2 al 4-3-3 di Empoli e Novara al 4-3-1-2 di Entella, dipende dalle caratteristiche dei ragazzi”.
In B ha allenato anche in altre importanti piazze.
“Sì ormai sono anni che frequento la categoria, ho allenato anche a Ascoli, Verona, Chievo e la Reggina nel 21/22”.
La situazione a Lecco però è quasi disperata…
“Beh, se non fossero stati in questa posizione di classifica io ora non sarei qui, il tempo a disposizione è poco ma voglio vedere sempre il bicchiere mezzo pieno portando positività all’ambiente. L’accordo con la dirigenza è stato abbastanza veloce, adesso serve che stampa, tifoseria e società remino tutti verso la stessa direzione per tentare questa sorta d’impresa”.
È vero che avevate proposto a Bonazzoli di restare anche se sotto un’altra veste?
“Sì, ma lui da signore ha preferito farsi da parte lasciandoci campo libero”.
Mister, la definiscono una sorta di sergente di ferro…
“Dicono che ho un brutto carattere, ma credo che non sia vero ho solo l’abitudine di essere schietto, dire in faccia quello che penso anche ai miei giocatori. Di sicuro quello che si dice nello spogliatoio rimane lì, io all’esterno difenderò sempre i miei calciatori”.
In pratica lei è rimasto fermo un anno.
“Corretto, perché l’esperienza a Brescia non la considero nemmeno: ho fatto due partite e cinque allenamenti, diciamo che è stato un anno sabatico e ora non vedo l’ora di ripartire”.
Il direttore generale Maiolo aggiorna sulle condizioni di salute del Patron Paolo Leonardo Di Nunno: “Lui ha una infezione importante alle vie urinarie ed è stato ricoverato prima a Bari e ora al Galeazzi di Milano, credo ne avrà per una decina di giorni anche se sono più sollevato rispetto a sabato, quando non avevamo ancora ben chiaro il problema. La società, tornando al calcio, ringrazia Bonazzoli e Malgrati per il lavoro svolto, sempre con la massima professionalità”.
Una cosa è sicura; bisognerà andare a tavoletta partendo sin dal match casalingo in calendario sabato al Rigamonti-Ceppi con il Cosenza.
Alessandro Montanelli