LECCO – La sezione provinciale di Lecco convenzionata Fipsas esprime “rabbia e disgusto” per l’atto di bracconaggio ittico compiuto da noti pescatori professionali di Lecco (Pescarenico) nel bacino di Garlate il 17 maggio.
La posa di reti vietate durante la “frega” del pesce presso la riva del lago di Garlate “è di enorme gravità poiché non consente la corretta riproduzione del pesce e crea un importante danno ittico”.
L’atto dimostra “che alcuni pescatori professionisti di Lecco non hanno il minimo rispetto per le regole e guardano solo ad un ingiusto profitto in danno a tutti gli altri pescatori, dilettanti o professionisti, rispettosi delle regole”.
Stefano Simonetti presidente della ASD provinciale di Lecco convenzionata Fipsas dichiara: “Provo disgusto e rabbia per queste attività. Servono regole più severe per la pesca professionale. Ogni anno la nostra sezione effettua, su richiesta di Regione Lombardia le opere ittiogeniche, la posa delle fascine per la riproduzione del persico, la semina dei lucci, la semina dei salmerini, il contrasto degli alloctoni e ittiofagi e la vigilanza. La Pesca professionale non esegue opere ittiogeniche e tale atto è quindi ancora più grave e disgustoso! Il bacino di Garlate è importantissimo per la riproduzione della fauna ittica e quindi chiediamo all’Assessore Rolfi un intervento immediato nel piano ittico regionale con la chiusura di ogni forma di pesca professionale, in tutto il bacino di Garlate, come segno concreto contro queste attività e per garantire la corretta riproduzione della fauna ittica. La sezione provinciale di Lecco Fipsas ogni anno organizza incontri con le scuole per insegnare agli studenti il rispetto per l’ambiente, il rispetto per il nostro bellissimo lago e soprattutto il rispetto per le regole e la bellezza di trascorrere qualche ora esercitando la pesca sportiva nel nostro territorio lacustre”.
“L’atto di bracconaggio filmato e fotografato a Lecco con la posa di reti a riva, durante la frega è
gravissimo e auspichiamo che Regione Lombardia prenda immediati provvedimenti – aggiunge Simonetti -. Siamo stanchi di questi atti di bracconaggio nel Lago di Garlate, Regione Lombardia deve
intervenire, chiediamo a Fabio Rolfi la modifica del piano ittico regionale e l’immediata convocazione della Consulta di bacino Lario per valutare ogni utile provvedimento di contrasto a queste attività di bracconaggio in danno a tutti i cittadini lecchesi e a tutti i pescatori onesti”.