BELLANO/ASSOLTO DALL’ACCUSA
DI ABUSI SESSUALI, CONDANNATO
PER COMPORTAMENTI VIOLENTI

LECCO – Non ha tentato di abusare della sua “ex”, che comunque lo aveva già in parte scagionato con una deposizione in aula quando aveva raccontato che la sera in cui la loro relazione si ruppe degenerando fino alla denuncia – il suo rifiuto di un rapporto poteva anche essere mal interpretato. Perché un fatto del genere accadeva molto spesso in quel ménage burrascoso, non a caso terminato con strascichi in tribunale.L’epilogo oggi, con una assoluzione (quella per la tentata violenza sessuale) e una condanna per i ripetuti comportamenti violenti, fisici e verbali.
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Al termine del processo Cristian Rosa è stato assolto dal primo capo d’imputazione per non aver commesso il fatto mentre è stato condannato a un anno e quattro mesi per la seconda accusa, di maltrattamenti. La sentenza è stata emessa dal collegio giudicante presieduto dal giudice Salvatore CatalanoIl tribunale collegiale ha accolto in pieno la richiesta del PM Silvia Zannini nella requistoria è stata ricostruita la relazione di quattro anni, dal 2007 al 2011, “fatta di molti “tira e molla” e soprattutto di una serie di episodi di violenza” culminati il 27 settembre 2011 quando si raggiunse il punto di rottura. “Quel giorno – ha ricordato il PM in aula – i due si incontrarono a Bellano per chiarire dopo l’ennesima rottura”. Da un lato la donna, con il suo nuovo compagno, dall’altra l’imputato con la sua ex ed un comune amico. Finì con l’ennesima lite in strada: lui che picchia il nuovo compagno di lei, costretto a chiamare i carabinieri intervenuti poi sul posto per sedare gli animi.
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Ma non è finita lì: l’uomo non si dà per vinto e approfittando del fatto di avere ancora con sè le chiavi dell’appartamento di lei a Colico, irrompe nottetempo nell’abitazione. “L’imputato afferra la tv al plasma e la distrugge, mandando in black out l’intero appartamento – ha ricordato il PM in aula – mentre lei, in preda al panico, scappa in garage; lui la raggiunge, le tira i capelli e la scaraventa a terra. Lei risale in casa, si chiude in camera da letto dove lui la raggiunge di nuovo per tentare di avere un rapporto che nemmeno ci sarà”. La conclusione vede arrivare i carabinieri, quindi la denuncia e il processo chiuso stamattina con la sentenza di condanna.
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