BEATRICE UCCISA DAL CANCELLO
A VALMADREA: LA CASSAZIONE CONFERMA LE SETTE CONDANNE

ROMA – La Corte di Cassazione ha confermato pienamente la sentenza del luglio 2012 con cui la Corte d’Appello a Milano aveva condannato i sette imputati per la morte di Beatrice Locatelli, la bimba di cinque anni travolta da un cancello di 250 chili il 12 maggio 2007 mentre giocava nel cortile davanti all’abitazione a Valmadrera.

Già due anni fa la II Sezione Penale della Corte d’Appello aveva pressoché confermato la sentenza di primo grado con la quale nel febbraio del 2011 il giudice di Lecco Paolo Salvatore accogliendo la tesi dell’accusa (Sostituto procuratore Paolo Del Grosso),secondo la quale “tutti hanno concorso alla condotta colposa e pertanto tutti devono ritenersi responsabili” per non aver capito che il cancello, fissato col solo filo di ferro, poteva facilmente ribaltarsi. Secondo capo d’imputazione: non avere circoscritto l’area di cantiere con una adeguata recinzione o con cartellonistica, accorgimenti che avrebbero evitato alla bambina di avvicinarsi al fatale cancello.

Condannati rispettivamente a due anni e quattro mesi e a un anno e due mesi Giuseppe e Maurizio Monti, padre e figlio fabbri che avevano realizzato, installato e fissato il cancello; il progettista Matteo Bugatti aveva subito una condanna a un anno e mezzo e una sanzione di tremila euro. Due anni invece per Davide Dell’Oro, responsabile per la sicurezza del cantiere. Ancora: un anno e dieci mesi la pena per i committenti dei lavori, i fratelli Emilio e Franco Brioschi, infine condannata (a un anno) anche la madre  Teresa Rusconi.

A distanza di quasi sette anni, la Cassazione mette la parola fine a una tragica vicenda che aveva letteralmente sconvolto l’intera Valmadrera, e non solo.