LECCO – Il “Gruppo Rivalsa” è stato invitato dalla Commissione Politiche Sociali del Comune di Lecco, presieduta da Salvatore Rizzolino. La definizione di “Barboni del terzo millennio” è loro, l’abbiamo mutuata dalla pagina Facebook aperta dal gruppo.
“È stata una discussione molto approfondita – racconta la nascente associazione autogestita -, scaturita direttamente dall’emergenza legata all’impossibilità per i senzatetto di trovare soluzioni alternative dopo la chiusura del Rifugio Invernale. Inoltre, si è discusso riguardo le diverse ipotesi di intervento da noi avanzate, come una casa o una struttura da ristrutturare. Tuttavia, su questo aspetto per ora il Comune non intravede alcuna possibilità.
Nell’ambito della discussione, sono emersi con forza questi aspetti:
1. Il problema esiste, è reale, e sono necessarie risposte
2. Le risposte che già esistono non sono sufficienti a far fronte all’emergenza e il tipo di regolamentazione deve essere verificato in relazione alle nuove esigenze (modalità e tipologia di alloggio).
3. La nostra piccola esperienza di gruppo spontaneo che cerca di essere attore della ripresa di coscienza, individuale e di gruppo, è stato uno dei temi centrali della discussione.
4. Proprio questo aspetto può, per certi versi, stimolare l’Amministrazione Comunale e altri soggetti sociali a supportare e sviluppare il progetto.
Rimane tuttavia il problema più lacerante ed urgente: una soluzione che possa dare un tetto a tutti.
Del resto, questi sforzi vengono messi in atto proprio in questi giorni per i nostri fratelli che hanno attraversato il mare… Come anche noi abbiamo e stiamo attraversando il mare tempestoso della vita. Vi sono stati inoltre molti richiami a sollecitare anche interventi da parte di privati: pensiamo che Enti sovraccomunali che registrano dividendi importanti, Associazioni, Personalità della Finanza o dell’Industria possano, singolarmente o con iniziative comuni, portare soluzioni o proposte efficaci”.
“La discussione continua – concludono i senzatetto di Rivalsa -, e noi continueremo a tenerla accesa nell’ambito del Pubblico e nei confronti della Chiesa, che sta facendo molto, ma che se unificasse gli sforzi con quanto messo in atto da don Giuseppe Buzzi, potrebbe fornire un supporto maggiore. Ringraziamo tutti per le disponibilità e lo sforzo messo in atto. Dobbiamo concretizzare una soluzione: si accettano proposte!”.
