BABY GANG IN AULA. “C’È ACCANIMENTO! BERE E SUONARE NON È REATO”

LECCO – “C’è accanimento nei miei confronti“, è quanto dichiarato oggi davanti al giudice da Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib. Il giovanissimo rapper è comparso stamani in tribunale per gli episodi accaduti il 25 luglio e il 26 e 27 agosto in piazza Cappuccini a Lecco, quando presentò il suo album “Delinquente” e il video “Lecco city” con un gruppo di amici e ci furono esplosioni con armi giocattolo.

Baby Gang è noto alle cronache nazionali, e non solo lecchesi, è già stato condannato – in prima grado – per rapina (4 anni e 10 mesi) e per una sparatoria in corso Como a Milano (5 anni e 2 mesi) e nei giorni scorsi Baby Gang è tornato in carcere per aver violato la misura degli arresti domiciliari.

Oggi Baby Gang era a processo per gli episodi accaduti nelle tre serate dell’estate 2021, quando nel rione Santo Stefano presentò il nuovo album violando anche il provvedimento di allontanamento dalla città disposto dal questore di Lecco. Venne denunciato dalla Polizia di Stato giunta sul posto per minaccia a pubblico ufficiale, per aver fatto esplodere colpi da un’arma giocattolo e violando la quiete pubblica del rione.

Durante l’udienza odierna l’agente della Polizia di Stato giunto sul posto ha ricostruito i fatti delle tre serate, i provvedimenti adottati dal questore e il foglio di via nei confronti del rapper. Difeso dallo studio legale milanese dell’avvocato Niccolò Vecchioni, che ha chiesto di sentire altri testi, il giudice Gian Luca Piantadosi ha respinto l’istanza.

Nella parte finale del processo Baby Gang ha reso spontanee dichiarazioni: “Adesso che la mia vita è cambiata vedo che c’è accanimento nei miei confronti. Quella sera ero in piazza con i miei amici a festeggiare il mio ultimo album, in una piazza frequentata da giovani”. “Non abbiamo fatto rissa – ha proseguito il rapper – nei miei confronti, ripeto, c’è accanimento: non è reato bere e fare musica e quanto successo in un locale della zona non ho responsabilità, non ero lì ma in piazza, poi ho tre sosia con i miei stessi tatuaggi”. Così Baby Gang ha respinto le accuse. Il processo è stato aggiornato e il giudice Piantadosi ha fissato a inizio estate discussione e sentenza.

A.Pa.