LECCO – Arrestato l’uomo accusato di essere l’assassino di Maria Adeodata Losa, l’anziana di 88 anni trovata morta lo scorso 11 giugno nella sua casa di Sogno a Torre de’ Busi.
Lo rendono noto i carabinieri di Lecco nel corso della conferenza tenuta nel primo pomeriggio. Si tratta di Roberto Guzzetti, 59enne incensurato residente a Lecco, con i genitori che hanno una casa estiva a Sogno. L’uomo, disoccupato, passava il suo tempo assistendo gli anziani parenti.
“Voglio rassicurare i cittadini che le forze dell’ordine lavorano alacremente per risolvere un caso di difficile soluzione che ha creato allarme sociale – afferma il procuratore della Repubblica Antonio Angelo Chiappani -. Si tratta di un ottimo lavoro di coordinamento da parte di tutti. Senza il minimo sospetto abbiamo trovato elementi tecnici che dessero risposta a un vero e proprio mistero. E ringraziamo anche i Ris di Parma”.
Il procuratore spiega che “sono state trovate tracce dattiloscopiche che hanno consentito di risalire alla persona di Guzzetti. Si trovavano in luoghi “misteriosi”. Un plauso in più al lavoro meticoloso dei carabinieri sul teatro dell’omicidio”.
A coordinare le indagini il sostituto procuratore Paolo Del Grosso. “Nella notte abbiamo convalidato il fermo – racconta -. Non abbiamo trascurato alcuna pista, dai primi rilievi era già difficile presumere come motivo dell’omicidio la rapina, ma tuttavia non è stato escluso a priori. I rilievi tecnici sono stati particolarmente accurati ed è emerso durante indagini che ci fossero stati piccoli screzi di vicinato tra sorelle Losa e Guzzetti. Quest’ultimo ha fornito spontaneamente le proprie impronte, prassi in questi casi, e anche il tampone per il prelievo del materiale biologico. Sono state rilevate però impronte palmari particolarmente significative depositate su macchie di sangue sopra la tovaglia della cucina. Per altro tovaglia cerata, non di stoffa, quindi macchie particolarmente utili alle indagini”.
Il responso dei Ris ha decretato come sia stato proprio lui l’assassino. Proprio durante l’interrogatorio del Guzzetti, in tempo reale, da Parma il Ris ha confermato la coincidenza tra le impronte. “A quel punto Guzzetti è passato a essere persona interessata da indagini, ha cambiato versione ammettendo di essere stato nel luogo del delitto nel momento stesso del delitto – prosegue -. Si sarebbe recato in casa dando una versione dei fatti che dire fantasiosa sarebbe poco. L’uomo ha infatti raccontato di essere entrato in casa perché chiamato dalla vittima col pretesto di una perdita al lavandino, ma sarebbe stato oggetto di attenzioni particolari, vere e proprie avances sessuali dalla vittima che, presa da un raptus, si è poi inflitta colpi con un’arma da taglio. Ha continuato dicendo di essere tornato a casa senza aver capito bene cosa fosse successo e non ha raccontato subito questa versione agli inquirenti temendo di non essere creduto”.
Durante questo mese di indagini i carabinieri di Lecco hanno raccolto impronte e testimonianze da almeno 25 persone, coinvolgendo sia i parenti della Losa sia gli abitanti di Sogno. La gran parte di essi non è mai figurata nell’elenco dei sospettati ma il loro racconto è servito per delineare il quadro della vicenda.
Il comandante provinciale dei carabinieri Rocco Italiano elogia il lavoro di squadra dei suoi uomini definendolo “eccezionale, come quello della Procura, che ci ha aiutato a ogni ora”. “Esclusa in un tempo abbastanza veloce l’ipotesi di un reato post-rapina – afferma -, abbiamo indirizzato l’attività su una serie di personaggi, ricostruendo i profili psicologici degli abitanti di Sogno”.
Il procuratore Chiappani spiega che l’attività di indagine non è conclusa, c’è ancora da recuperare l’arma del delitto, ma non ci sarebbero dubbi sul principale sospettato. “Dai rubinetti del gas aperti si riflette che oltre all’omicidio l’uomo potrebbe aver pensato alla distruzione totale del luogo”.
Nei due interrogatori di questa notte e in mattinata Guzzetti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Italiano, insieme al collega Alessandro Giuliani, ha poi allontanato le indiscrezioni secondo cui la donna avesse un figlio segreto. Proprio quest’ultimo parla di “fango gettato addosso a una donna che non meritava”.
E che a oggi non ha ancora la data dei funerali.