‘APPELLO PER LECCO’ ATTACCA FACCHINI & C. “CENSORI E PICCOLI MAGISTRATI IN ERBA”.

LECCO – “Leggerezze relazionali, (magari imperdonabili)”. Così Appello per Lecco valuta quelle che emergono nell’ambito dell’operazione Metastasi, gestita dalla procura guidata da Ilda Boccassini. Il riferimento è al proprio consigliere comunale Alberto Invernizzi, che appare – non indagato – nelle carte dei magistrati, come rivelato oggi da Qui Lecco Libera.

rinaldo zaniniNon lesinano parole accorate Rinaldo Zanini (a destra in alto) e Corrado Valsecchi (a destra in basso), fondatori dell’associazione che sostenne l’elezione di Virginio Brivio: “La politica è la nobilissima pratica di caricarsi sulle spalle la responsabilità della propria comunità, … salvaguardandola dai pericoli … e facendola crescere sana, robusta”. Una missione quasi messianica, quella espressa nel comunicato diramato in serata di oggi mercoledì.

E tra le righe si legge che l’appoggio a Brivio non è statoVALSECCHI CORRADO solo elettorale, ma poi si è sviluppato al fine di “traghettare” la comunità lecchesein porti sicuri durante le tempeste e facendola crescere sana, robusta”.

Un po’ come se dicessero noi ci prendiamo la respondabilità della gestione della città, poi lasciamo alla magistratura il proprio mestiere.

Molto più esplicito è invece l’affondo agli esponenti di Qui Lecco Libera definiti “censori” e “piccoli magistrati in erba”, in cerca di “visibilità”.

Ecco di seguito il comunicato integrale:
La politica è la nobilissima pratica di caricarsi sulle spalle la responsabilità della propria comunità , spesso sopportandone il peso da soli, salvaguardandola dai pericoli, cercando di traghettarla in porti sicuri durante le tempeste e facendola crescere sana, robusta e con la schiena sempre dritta.
Questo é quello che ha cercato di fare Appello per Lecco in questi pochi anni di vita. Questo è quello che continuerà a fare fino quando questo movimento civico esisterà.
Il direttivo di Appello per Lecco si è riunito riaffermando questi valori e non saranno certo dei novelli Catone ( il Censore ) di Qui Lecco Libera in cerca di visibilità sparando su tutto e su tutti con imbarazzanti ricostruzioni, crediamo, anche per la stessa Magistratura che potranno fermare la nostra vocazione.
Ricostruzioni infarciti di ” il soggetto non é indagato ” oppure ” la sua posizione è penalmente irrilevante ” ( affermazioni per altro provenienti dalla ben più autorevole fonte della Magistratura ), ma che tendono far capire nei titoli e nelle considerazioni ai lettori altre cose, insinuare il dubbio dell’illecito o peggio del malaffare.
Al direttivo di Appello per Lecco non sfuggono le responsabilità politiche per quello che sta succedendo, ma siamo ancora in grado, senza Censori, di distinguere tra leggerezze relazionali ( magari imperdonabili ) e reati, tra comunicazioni istituzionalmente dovute e infrazioni amministrative, tra diritto e omissione.
Non abbiamo bisogno in questo momento di lezioncine antimafia, ma di lasciar lavorare con tranquillità gli esperti e la Magistratura.
Appello per Lecco ripone, su questa vicenda, piena fiducia nella Magistratura milanese e riteniamo doveroso aspettare responsi ben più articolati e autorevoli che metterci a giocare al ” piccolo Magistrato in erba”
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