APPELLO DELL’AUSER LECCO
CONTRO IL CARO CARBURANTE:
“LE ASSOCIAZIONI SOFFRONO”

LECCO – I continui aumenti della benzina stanno mettendo in seria difficoltà le associazioni di volontariato che effettuano trasporti di accompagnamento sociale. A lanciare l’allarme è Auser Lecco, che chiede un intervento.

L’associazione spiega che sostenere un costo del carburante così elevato è un problema rilevante. Basti pensare che nel 2022 i mezzi di Auser hanno percorso, nel territorio lecchese, 635mila chilometri per effettuare gli accompagnamenti sociali. Gli aumenti al distributore, con la benzina arrivata a superare in molti casi i due euro al litro, si traducono in un incremento dei costi superiore a 15mila euro l’anno per Auser. Una cifra difficilmente sostenibile all’infinito per le casse di Auser e probabilmente di tutte le altre realtà del terzo settore che svolgono questo servizio. Servono dunque interventi concreti per aiutare questa preziosa attività: la domanda dei bisogni sociali cresce e Auser vuole soddisfarla.

“Se i costi del carburante rimarranno così elevati le istituzioni dovranno valutare se darci una mano – spiega il presidente di Auser provinciale Lecco, Claudio Dossi – Del resto le associazioni di volontariato svolgono un ruolo sussidiario e parallelo a fianco proprio delle istituzioni”.

Convertire la flotta all’elettrico potrebbe essere parte della soluzione, ma acquistare automobili a emissioni zero rappresenta un investimento esorbitante per un’associazione di volontariato che non può godere di incentivi diversi da quelli riservati ai singoli cittadini. Tra le proposte, quella che la Regione preveda dei contributi a favore delle associazioni di volontariato che acquistano auto per svolgere accompagnamenti sociali di persone anziane e disabili.

“Il mondo del volontariato svolge un ruolo fondamentale: sostiene il bene comune e l’aiuto verso gli altri, verso i più fragili. Nel 2022 – spiega Dossi – sono state 39.614 le ore donate dai volontari di Auser per i soli servizi di trasporto di persone verso i luoghi di cura, pari a un valore economico di 650mila euro. Un impegno che merita di essere riconosciuto e valorizzato. Il nostro è un grido di sofferenza che ci auguriamo venga accolto”.