ALPINISMO TRA VELE E MUSICA:
FAVRESSE E VILLANUEVA
TRA I GHIACCI DEL CANADA

favresse-villanueva-3SIRTORI – Musica, irriverenza, barca a vela e big wall. Questi gli ingredienti dell’insolita e attesissima serata di Nicolas Favresse e Sean Villanueva di giovedì 17 dicembre per il ciclo “A tu per tu con i grandi dello sport”.

Protagonista della serata, che i due climber belgi hanno raccontato – per la prima volta con un simpatico e approssimativo italiano – l’avventura del 2015 nel mar Glaciale Artico con la Dodo’s Delight, una barca a vela di 10 metri di Bob Shepton, reverendo scozzese di 79anni che ha capitanato la spedizione del “Mucchio Selvaggio” (Sean Villanueva O’Driscoll, Benjamin Idem, Olivier e Nicolas Favresse) alla ricerca di big wall ancora vergini e dell’illuminazione musicale. “Avevamo contattato Bob, noto per le sue navigazioni nell’Artico, per chiedergli di indicarci big wall in Groenlandia – ha raccontato Villanueva -. Ci ha mandato alcune foto spettacolari, ma non voleva dirci dove si trovavano le pareti. Alla fine, la soluzione è stata partire insieme. E’ un personaggio incredibile. E noi eravamo sereni: pregava e benediceva i materiali di arrampicata, così noi potevamo salire tranquilli”.

favresse-villanueva-2Musica e arrampicata sono inscindibili per questi alpinisti, che si pongono il più lontano possibile dall’icona di climber tutto allenamento e filmati mozzafiato concentrati sul grado o sul gesto atletico. Il loro è un racconto di viaggio, avventura fra la burla e lo stile alpino, fra il ghiaccio dell’artico, gli orsi polari e i venti tempestosi. “Per noi l’alpinismo è un modo di elevare la musica – ha spiegato Favresse -. Abbiamo suonato al ritmo del mare, delle zanzare, delle pietre che cadono. La spedizione per noi è anche un modo per tornare in contatto con la natura: sentire il vento, l’aria e la pioggia è molto importante”.

La loro ricerca è approdata all‘isola di Baffin, dove li attendeva una distesa di big wall ancora vergini tutte da salire. “Siamo sempre saliti in stile alpino, senza alcuna attrezzatura per la notte in parete – hanno raccontato -. Dato che era già agosto, spesso parte della scalata avveniva al buio, e passavamo la notte lassù. Poi tornavamo alla barca la mattina successiva, ed era sempre una sensazione bellissima, di liberazione”.

Le loro musiche, con flauto e mandolino, la loro simpatia e i magnifici spettacoli artici delle immagini e dei filmati, hanno conquistato la folta platea raccolta a Sirtori, dove poi la serata è proseguita con il consueto buffet di pane, salame e ravioli.

favresse-villanueva-1Cresciuto a Bruxelles, Nicolas Favresse si è legato al mondo dell’outdoor praticando windsurf, mountain bike e sci. Ha iniziato a scalare a 15 anni e ha scoperto una vera e propria passione. A 18 anni, nel corso di uno scambio universitario negli Stati Uniti, la visita a Yosemite innescò una nuova attrazione per le grandi pareti di roccia. Da allora, ha scalato in Patagonia, Pakistan, Groenlandia, Venezuela e Canada. Tra le sue imprese citiamo la prima ascesa di Le Clou (8c) e Razorblade (8c), Freyr, Belgio, l’ascesa di Estado Critico (9A) e La Reina Mora (8c+), El Pati, Siurana, la prima ascesa di Vacunamatata (8c+/9a), Siurana, Spagna e la prima ascesa di The Recovery Drink (5.14+), Jossingfjord, Norvegia.

Sean Villanueva sostiene di non aver scelto di scalare: è l’arrampicata che ha scelto lui. Considera la sua prima spedizione in Patagonia una svolta nella propria vita perché si è sentito intimamente connesso alle forze della natura e all’avventura di essere vivo.Tra le sue salite più importanti ci sono la prima ascesa di Snell’s Law (E7 6c), Mirror Wall, The Burren, Irlanda , la prima ascesa di Ledgeway to Heaven (7c), Nafees Capp, la seconda ascesa di Masque a gaz (5.13b), Freyr, Belgio.