ALLE SCUOLE DI CIVATE
NIENTE LOGICA ARISTOTELICA.
PER MOTIVI RELIGIOSI

platone aristotele - raffaelloCIVATE – Se qualcuno si stava illudendo di vivere in uno Stato laico, deve rassegnarsi all’idea che le cose non stanno così: o, almeno, di sicuro non a Civate.

Nell’ultimo numero, quello di febbraio, del mensile parrocchialeIl Faro“, infatti, nell’ultima pagina, in piccolo, in modo da non dare nell’occhio, c’è un avviso quantomeno molto particolare, in cui si comunica che, per celebrare l’inizio della Quaresima, è organizzata una “salita penitenziale” alla basilica romanica di San Pietro al Monte per l’imposizione delle ceneri. Fin qui nulla di particolare: in fondo sono cerimonie che appartengono alla tradizione cattolica.

Quello che sorprende, però, è il prosieguo dell’avviso. Testualmente: “Come da accordi con la Parrocchia, i ragazzi della scuola di Civate potranno portare la giustifica con la dicitura: ‘assente per motivi religiosi’“.

civate faro motivi religiosi

La scuola di Civate, come è noto, è una scuola pubblica, non certo privata. Una scuola pubblica in uno Stato laico dovrebbe, a rigor di logica, essere una scuola laica. Invece, a quanto pare, la logica aristotelica a Civate non vale, dal momento che le scuole del paese (elementare e media) stringono accordi con la Parrocchia per consentire ai giovani scolari di perdere le lezioni e salire penitenzialmente a S. Pietro per ricevere le ceneri sul capo.

Con buona pace di Aristotele, inoltre, gli studenti – di una scuola pubblica in uno Stato laico – possono giustificare l’assenza adducendo motivi religiosi.

La domanda che sorge quasi spontanea è se anche studenti di altre religioni possano giustificarsi con motivazioni religiose. Se così non fosse, saremmo di fronte a un caso di discriminazione religiosa; se invece potessero, sarebbe già buono il fatto che a tutti si riconosce la libertà di professare la propria religione. Ma saremmo comunque a miglia di distanza da qualcosa che assomigli vagamente all’idea di laicità.

Michele Castelnovo