IL SINDACATO DI POLIZIA:
“A LECCO SIAMO IN POCHI
E CI SONO TROPPI SPRECHI”

LECCO – “Siamo troppo pochi per dare sicurezza sul territorio”. L’allarme è lanciato dal Siulp-Sindacato italiano unitario lavoratori polizia di Lecco.

cinetti verbicaro“In Questura – dichiara Antonio Verbicaro il segretario provinciale -, per affrontare le reali necessità, mancano almeno due funzionari, benché dovrebbero essere undici e non sette come quelli attuali, mancano sette ispettori e una decina di sovrintendenti. L’organico è rimasto invariato alle esigenze del 1995, l’anno in cui è stata costituita la Questura”.

Ma in questi ultimi 20 anni le cose sono cambiate parecchio. “Ci sono nuovi reati – continua -, nuove esigenze legislative, sono stati realizzati nuovi uffici e nuove figure professionali, come il poliziotto di quartiere”.

Sono colpiti tutti i dipartimenti della polizia lecchese. “La sezione polstrada di Lecco ha visto ridurre il personale da 39 a 31 unità dal ’95 a oggi – spiega Mario Cinetti, componente della segreteria del Siulp lecchese -. Inoltre, non è di minore rilevanza la carenza complessiva, tra Lecco e Bellano, di ben 13 unità tra ufficiali di polizia giudiziaria, ispettori e sovrintendenti”. Il sindacato lamenta anche mezzi troppo vecchi, alcuni con 250mila chilometri, ma ancora in servizio sulla SS 36, ma anche il vestiario è ridotto. “Capita che dobbiamo scambiarci le giacche tra di noi, oppure che dobbiamo indossare tenute estive d’inverno e viceversa – sottolinea Cinetti -, ma questi sono solo alcuni dei problemi che abbiamo: anche le munizioni sono contate”.

E poi ci sono troppi sprechi: “Gli uffici di Questura e Prefettura sono in affitto e costano circa due milioni di euro all’anno – affermano -, inoltre ci sono alcune cose inutili, come il metal detector all’ufficio immigrazione e passaporti. Siamo l’unica Questura in Italia ad averlo e deve esserci sempre un agente a gestirlo. E’ una perdita di tempo per tutti”.

Il sindacato chiede che con le prossime elezioni ci sia un miglioramento della situazione. “La sicurezza è fondamentale in uno stato – indica Verbicaro – noi continuiamo a lavorare al servizio dei cittadini perché è quello che abbiamo giurato quando siamo entrati nel Corpo, ma speriamo che ci sia più tutela. Purtroppo anche noi abbiamo difficoltà quando ci relazioniamo con i cittadini: ci disgusta arrestare un padre di famiglia che ruba i pannolini per il figlioletto perché non riesce a pagarli. Vorremmo che la giustizia sia uguale per tutti”.