ALBERTINI APPOGGIA BODEGA
MA SENZA SPADONE,
“NON SONO ZEUS”

albertini bodegaLECCO – “E’ la persona a fare la differenza, non le categorie. Lorenzo è una brava persona, capace, è stato un ottimo sindaco e lo sarà anche nei prossimi anni”. Così Gabriele Albertini, ex primo cittadino di Milano ha definito Lorenzo Bodega, candidato per Nuovo Centro Destra alle elezioni amministrative del Comune di Lecco.

A fare gli onori di casa a Palazzo Falck ci ha pensato il segretario Mauro Piazza:”Abbiamo invitato Albertini perché c’è una certa affinità tra i due: sono i sindaci del fare. Da una parte la riqualificazione di Porta Nuova voluta dall’amministrazione Albertini, dall’altra la creazione del sistema piazze del centro storico lecchese ad opera del governo di Bodega. Entrambi credono nella realtà delle cose e nella serietà delle scelte”. In una sala piena di simpatizzanti di Ncd, tra cui i sindaci di Annone Brianza, Cremeno e Cassina, Gabriele Albertini ha preso la parola:”Mi piace essere qui non tanto per richiamare gli anni della nostra amministrazione quanto per riferirmi all’esperienza fatta da Bodega, che mi auguro possa essere ripetuta”. Ma ciò che l’ex sindaco di Milano ha più volte sottolineato e ripetuto durante la serata è l’estraneità di Bodega a fatti legati al malaffare:”Lorenzo in tutta la sua attività è stato un rivoluzionario del centro urbano anche utilizzando capitali privati mettendosi in gioco, ma non ha mai avuto nemmeno un avviso di garanzia pur trattando in settori delicati, è stato il mago dell’urbanistica e né io né lui abbiamo avuto censore. Siamo stati e saremo onesti”.

albertini bodegaE ancora:”Il lavoro di sindaco può essere paragonato al sequestro di persona consenziente: io avevo tre cellulari, uno del sindaco, uno privato e uno per le emergenze che suonavano a tutte le ore, 7 giorni su 7. Avevo 40mila persone che mi aiutavo ma tu sei il sindaco e tutti fanno riferimento a te, ricevevo una marea di lettere, una di queste mi ha toccato nel profondo di un padre suicida, che chiedeva a me, che non mi conosceva, ma che ero il suo sindaco, di pensare alla sua famiglia”.

Ha poi tracciato il profilo personale dell’uomo Bodega:”La sua era una famiglia della media borghesia, ma ci tiene a ricordare che lui mentre studiava invece che chiedere la mancia ai suoi genitori, andava a lavorare nell’attività di ristorazione della famiglia da buon lecchese, persona perbene e concreta, nella sua dignità di ragazzo non voleva essere un mantenuto. L’intelligenza è un dono, la cultura si acquisisce, ma l’onestà è una scelta. Dire che non si sa distinguere tra quello che è giusto e quello che è opportuno non è vero. Lorenzo, nell’amministrare Lecco, ha sempre trovato soluzioni legali che mettessero insieme interessi di chi governa la città. Io sono venuto a poggiare una mano su questa dignitosa spalla – lo interrompe per un attimo Bodega dicendo:”Non lo spadone!?”, riferendosi evidentemente a quanto detto da Silvio Berlusconi in piazza durante la sua visita in piazza XX Settembre -. Sei stato bravo – ha continuato Albertini – lo sei e lo sarai, è vero ci assomigliamo, di certo non abbiamo la stessa acconciatura”.

albertini bodegaTornando a ciò che il cavaliere ha dichiarato nei giorni scorsi Albertini ha voluto ribadire un concetto che gli sta molto a cuore:”Bodega non può essere chiamato mestierante, come ha sostenuto Zeus”. Anche Daniele Nava è tornato sull’argomento:”Qui non ci sono né mestieranti della politica né persone che hanno qualcosa da rimproverarsi. Ci sono donne e uomini che hanno dato parte del proprio vissuto alla politica, persone che hanno il proprio lavoro e che si sono ritagliati spazi per dare un po’ del loro tempo agli altri. Se qualcuno da suggeritore maldestro ha suggerito cose diverse dalla realtà dovrà vergognarsene, ma il personaggio in questione non conosce vergogna e quindi potrà pagare pegno nelle urne. Fare l’amministratore oggi è atto di volontariato, mancano soldi nelle casse pubbliche…oggi più che mai il sindaco è il riferimento della comunità locale”. Lorenzo Bodega nel ringraziare Albertini per la stima dimostrata ha chiarito il significato di ricoprire il ruolo di amministratore:”Un sindaco può essere intelligente, acculturato, ma è una persona e per poter ascoltare tutti deve essere capace di creare la squadra giusta che lo aiuti formata da assessori e consiglieri. Una squadra che giochi bene, come la juve”. Non si è soffermato sul programma, già abbondantemente presentato, ma ha ricordato la vecchi amministrazione:”Dicono che sono un accentratore del potere, bhe, i miei ex assessori e Nava è stato vicesindaco possono smentire, per me era importante lasciare la libertà di azione, se c’era una buona idea io spronavo i miei assessori ad andare avanti e realizzare ciò che andava fatto in autonomia, perché penso che il confronto e il dialogo siano importanti”. Sulle possibili sinergie tra pubblico e privato Bodega ha dichiarato:”Se a Milano ci sono stati investitori privati che hanno riqualificato un’intera area, quella del progetto Repubblica – Garibaldi, come ha ricordato Albertini ai presenti, anche a Lecco ci sono stati e ci sono tutt’ora persone che vogliono investire nella loro città senza che qualcuno debba sempre pensare che ci sia sotto qualcosa”. Ha chiuso il suo intervento con uno sguardo al futuro:”Una delle nostre priorità è quella di far crescere il vivaio, tanti giovani si stanno impegnando insieme a noi e vogliamo ritrovarci anche tra cinque anni con persone capaci e ambiziose che possano governare e siamo certi di poter trovare giovani carismatici nel nostro gruppo”.

Elena Pescucci