AL LAVELLO CECILIA STRADA SI PRESENTA PER LE ELEZIONI EUROPEE

CALOLZIOCORTE – Nella serata di martedì 28 è passato anche dal Monastero del Lavello “Oggi con Cecilia”, l’appuntamento elettorale con Cecilia Strada, figlia di Gino, fondatore di Emergency, e candidata alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno con il Partito Democratico, nella circoscrizione nord-ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta).

La serata è stata introdotta dal segretario provinciale del partito, Manuel Tropenscovino, che ha voluto introdurre la figura di Strada a partire da un’esperienza personale, l’evento “Restiamo umani” organizzato all’Università Statale di Milano nel 2015 con ospiti Elly Schlein, Pierfrancesco Majorino e la stessa Strada. “In un periodo storico complicato come quello attuale, tra i teatri di guerra e le politiche aggressive della destra, ricordo il tuo intervento e le tue esperienze personali a confronto con il fenomeno dell’immigrazione e del soccorso dei migranti sulle navi umanitarie. Questa prospettiva da vicino è un grande aiuto nella gestione del fenomeno a livello europeo”.

Strada ha voluto ricordare che queste elezioni, “probabilmente le più importanti degli ultimi anni, avvengono in un tempo che è quello delle grandi sfide; sfide che fanno paura, a una gran parte della popolazione, a partire dalla guerra alle porte dell’Europa, per poi arrivare all’avanzata delle destre estreme, che costruiscono campagne sulla paura delle persone, e alla salvaguardia del pianeta, che non è più rinviabile alle generazioni future perché purtroppo i problemi sono già qui”.

“Il nostro paese, in particolare, è piagato da forti disuguaglianze sociali, economiche e di genere – ha proseguito Strada -, che verranno ampliate dalle difficoltà: in Italia, ad esempio, i figli sono 1,2 per donna e solo metà delle donne ha accesso ad un conto corrente. È necessario trovare politiche eque e solo l’Europa ci può aiutare a farlo, perché nessuno si salva da solo; l’autonomia differenziata cavallo di battaglia dell’attuale governo, crea disuguaglianze e non è la soluzione, perché impedisce una visione d’insieme”.

“Io mi sono occupata di aiutare i migranti “a casa loro” – ha ripreso – ma anche i bisognosi a casa nostra, costruendo ambulatori e organizzando i volontari, in particolare durante la pandemia; ho avuto più volte la possibilità di aiutare le persone in difficoltà e mi sono resa conto del peso del terzo settore in Italia: crea ricchezza e sostiene milioni di persone, ma ha bisogno dell’aiuto della politica. Quando Elly Schlein mi ha chiesto di fare la mia parte in questo senso, ho pensato al “passare dall’altra parte” e ad aiutare il terzo settore, per evitare che dalla negazione dei diritti si passi alla negazione della dignità”.

“I diritti si mantengono o si perdono insieme – ha affermato Strada – ad esempio la salute e il lavoro: il lavoratore povero si ammala di più e ha meno strumenti per curarsi, da lì perde capacità lavorativa e a catena la sua famiglia perde diritti. Il rischio della Sinistra è quello di specializzarsi singolarmente su battaglie isolate e causare dissidi interni, mentre la Destra ha la capacità di essere o apparire compatta e quindi una maggiore attrattività”.

Strada ha poi evidenziato la necessità di un “fondo permanente di sostegno alla disoccupazione, per una visione d’insieme: è necessaria una nuova politica industriale europea, che metta fine ai paradisi fiscali nel continente e favorisca la conversione ecologica delle imprese, con politiche eque per una transizione inevitabile e interventi per famiglie e piccole e medie imprese che rischiano di essere schiacciate, pensando a un debito pubblico comune europeo”.

“Ho deciso di candidarmi – ha spiegato Strada – pensando all’impatto che ciò avrebbe avuto, nel periodo di approvazione del patto migrazione europeo, che ora permette agli stati di rifiutare i migranti collocati pagando solo una multa. Il 13 settembre 2023 lavoravo sulle navi di soccorso e, dopo un doppio salvataggio, ho conosciuto Miguel: sopravvissuto al naufragio di una barca di lamiere, che è una struttura destinata ad affondare, sul gommone aveva insistito per farmi trarre in salvo gli altri prima di lui; arrivati al porto di Taranto, l’ho ringraziato per avermi aiutata e ho ricevuto in risposta “Non si ringrazia chi non ha scelta: noi potevamo solo andare avanti per sopravvivere, voi avevate la possibilità di scegliere ed avete deciso di aiutarci”. In Europa come in Italia, c’è chi ha scelta per la vita che conduce e chi non ce l’ha, e di conseguenza non può sfruttare la sua partecipazione democratica perché non se ne può preoccupare”.

Michele Carenini