LECCO – Presentato ieri agli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, il volume ‘Airuno terra mia cara – Appunti di vita di un semplice airunese’ del professor Carlo Gilardi. Si tratta di una pubblicazione di 106 pagine con un interessante apparato iconografico che raccoglie pensieri, riflessioni e avvenimenti della vita di Gilardi e della sua famiglia: il ramo materno, i Pizzagalli Magno, nobile famiglia di origine bergamasca insediatasi nelle zone di Airuno alla fine del Seicento, e il ramo paterno di origine airunese.
Il volume è stato pubblicato in occasione del suo 92esimo compleanno, lo scorso 4 dicembre, a cura della Pro Loco di Airuno, di cui Gilardi fu uno dei sette fondatori. La Pro Loco di Airuno ha già realizzato la pubblicazione di ‘Erbette’ ed ‘Erbette vol. 2’, sillogi poetiche sempre di Carlo Gilardi. Accanto a Gilardi, per la presentazione, c’erano Gianfranco Lavelli, presidente della Pro Loco di Airuno, e Rita Mauri che lo ha accompagnato nella stesura del volume. Il professore, un vero fiume in piena, ha ripercorso la storia sua e del paese, arricchendola con aneddoti che hanno molto divertito i presenti, tra cui la sorella Sandra ospite della RSA di Bellano, il sindaco di Airuno Alessandro Paolo Milani e altri rappresentanti del comune e della Pro Loco, alcuni amici e parenti, un gruppo di ex allievi dell’istituto Bovara oltre ai vertici degli Istituti Airoldi e Muzzi.
“In questo nuovo volume si intrecciano la storia personale di Carlo Gilardi e quella della comunità in cui ha vissuto. Non è una biografia, ma piuttosto un insieme di racconti e riflessioni che Carlo ha scritto tra il 2006 ed il 2010/2011 – spiega Rita Mauri – Se li appuntava su un quadernetto dalla copertina verde e su foglietti e me li portava perché li trascrivessi. Il professore non ha mai amato il computer. Dopo la pubblicazione delle due raccolte di poesie abbiamo ripreso questo progetto, completato e rivisto negli ultimi mesi”.
Dal volume emerge la personalità poliedrica del ‘professore’, come tutti lo chiamano in paese. Dall’impiego nell’azienda svedese alla passione per l’insegnamento, dall’impegno in amministrazione al suo interesse per i temi ecologici, ben prima che fossero semplicemente una moda; ma emergono anche note sul periodo delle due guerre in Airuno e altri cenni storici. Il libro è nato in questi ultimi due anni proprio agli Istituti Airoldi e Muzzi, dove il professore e la signora Mauri si sono incontrati più volte in spazi a loro riservati per lavorare con tranquillità, rivedere le bozze, selezionare le immagini, molte delle quali provengono dall’archivio della famiglia Gilardi e altre dall’archivio della memoria, un progetto a cura della Pro Loco che di occupa di raccogliere e conservare memorie del passato. Carlo Gilardi e Rita Mauri hanno così dato vita con i loro incontri a una sorta di microlaboratorio di scrittura ed editing, che il personale della casa di riposo ha suggerito e promosso, assecondando e stimolando gli interessi del professor Gilardi che anche qui continua a essere un protagonista.
Oltre alla stesura di questo volume, che lo ha davvero impegnato molto, Gilardi partecipa a diversi progetti che testimoniano la sua generosità e il suo entusiasmo: per esempio tiene alcuni incontri con gli altri ospiti a tema ‘Promessi Sposi’, raccontando episodi dell’opera manzoniana e approfondendo i caratteri dei personaggi. In questi due anni ha anche avuto l’occasione di ‘tornare in cattedra’ grazie al progetto con l’Istituto Medardo Rosso, che si è sviluppato in diversi incontri con gli studenti anche presso la RSA lecchese. Ma Carlo Gilardi non dimentica che anche le abilità manuali sono importanti e si dedica con passione ai laboratori di falegnameria e di giardinaggio.