LECCO – In occasione della conclusione dei lavori di restauro interno della Chiesa del Redentore e di Santa Caterina degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, l’Associazione Amici Sostenitori degli IRAM ha voluto proporre, venerdì 1 novembre, una serata aperta alla città perché tutti potessero apprezzare questo luogo riportato a nuovo. E veramente in tanti hanno risposto alla proposta.
Una delle più moderne tra le chiese della città, la chiesa degli Istituti è stata progettata dall’architetto Mario Cereghini secondo il gusto e le ricerche stilistiche dell’architettura razionalista, da lui magistralmente interpretata con un richiamo, tramite il matroneo, anche a elementi compositivi del passato. Completata nel 1939, è stata consacrata dal cardinale Schuster nel 1942. Un’opera che fa parte a pieno titolo dei beni culturali della città di Lecco anche per la presenza di un affresco di Ennio Morlotti che si sviluppa per 21 metri lungo la parete curva della cantoria, sopra l’ingresso, e raffigura una processione guidata dal cardinal Schuster a cui partecipano molti personaggi del tempo, tra cui lo stesso Morlotti e l’architetto Cereghini.
Oggetto di un recente intervento di restauro interno che ha visto anche la completa sostituzione dell’impianto di illuminazione, la Chiesa del Redentore e di Santa Caterina si presenta oggi totalmente rinnovata, in modo che ne siano valorizzate la bellezza artistica e la funzione di luogo di culto.
L’evento proposto è stata meditazione in forma di spettacolo teatrale, dal titolo “LA MISERCORDIA L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Parole, musica e canto si sono intrecciate per raccontare come la misericordia divina sia il cuore pulsante dei capolavori dei due massimi autori della letteratura italiana: la Divina Commedia di Dante Alighieri e i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
Introdotta dalla lettura di alcuni brani di Sant’Agostino, è stata una serata speciale, apprezzata da tutti per la scelta dei brani e l’interpretazione magistrale di Christian Poggioni, regista e interprete, di Adriano Sangineto, che ha composto tutte le musiche originali che hanno accompagnato la recitazione, e di Lucia Amarilli Sala, la cui voce ha sorpreso e commosso tutti i presenti. Per tutti ha rappresentato l’occasione di incontrare e conoscere la realtà di una RSA non solo luogo come di accoglienza e di cura per anziani e fragili, ma spazio aperto, luogo di vita, di cultura e di riferimento per tutti.