LECCO – Le nomine ai vertici delle partecipate legate a un obolo da versare al partito di riferimento passano dalle cronache nazionali a quelle locali. A Lecco si espone il Movimento 5 stelle chiedendo le dimissioni delle figure di vertice e la loro sostituzione mediante concorso pubblico.
Ottenere incarichi dirigenziali per poi “donare” al partito in segno di riconoscenza? Riteniamo tale prassi inaccettabile e censurabile, frutto di un approccio di gestione degli enti pubblici assolutamente clientelare!
È inaccettabile che chi venga chiamato ad amministrare società pubbliche debba riconoscere una sorta di tributo alla segreteria politica che lo ha nominato. Questo metodo spalancherebbe le porte ad una gestione orientata alla tutela degli interessi del partito che lo ha nominato anziché di quelli della collettività.
La scelta delle posizioni apicali nelle aziende pubbliche, basata sulla fedeltà al partito e sul contributo che esso esige, normato peraltro da precisi coefficienti tabellari contenuti negli statuti del partito, pone seri dubbi sulle condotte gestionali in tutti gli ambiti: dalle assunzioni di personale subalterno, agli incarichi affidati con procedure dirette, nella scelta dei fornitori o nell’elaborazione delle strategie aziendali.
È un sistema assolutamente torbido, adottato dal PD in tante parti d’Italia. Un sistema che si auspicava fosse stato accantonato con il crollo della Prima Repubblica: aziende pubbliche che diventano spazi da occupare sistematicamente al fine di perpetuare un sistema basato su una concezione proprietaria dell’ente.
Lecco non sfugge a queste cattive “abitudini” e quanto riportato riguardo ad alcune nomine alle partecipate degli ultimi anni, lo conferma pienamente. Mauro Colombo, Presidente di SILEA, come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, ha versato € 6.522 al PD lecchese che lo aveva nominato. Lo stesso Colombo in prima fila nel sostenere e promuovere una pianificazione strategica della gestione dei rifiuti basata sul faraonico ed impattante progetto di teleriscaldamento che sta animando il dibattito locale. Un progetto verso il quale il PD lecchese non ha mai assunto una netta posizione di contrarietà, malgrado gli enormi impegni di spesa a carico della collettività e le incertezze sulla sua sostenibilità, ed alla cui progettazione ha partecipato un autorevole professionista locale esponente dello stesso partito.
Quale è l’autonomia di giudizio e di azione di Colombo e dei Sindaci dei comuni soci a guida PD al riguardo? Quali interessi tutelano? Quelli dei cittadini e della loro salute per una gestione sostenibile dei rifiuti o quella del Partito?
Con l’ammissione del Segretario Provinciale del PD Crimella sulla regolamentazione del “contributo” del 10% dovuta dagli eletti al partito locale si apre uno scenario che richiama altri chiarimenti su nomine recenti che appaiono solo politiche e non professionali. Ci si chiede il perché del cambio di Amministratore a Linee Lecco con l’estromissione dell’ing. Muratore, tecnico di settore professionalmente qualificato, con Mauro Frigerio, più noto per la sua stretta appartenenza al PD. Domanda già posta del nostro Consigliere Riva in sede di Consiglio Comunale di Lecco e rimasta senza risposte convincenti.
Oppure sui criteri di scelta dei membri del CdA di Silea stessa i cui CV siamo certi fossero i migliori possibili? L’auspicio è che chi istituzionalmente debba vigilare su queste procedure lo abbia fatto o lo stia facendo, senza seguire logiche da “Manuale Cencelli”.
Politicamente ne chiediamo conto al Sindaco Brivio ed alla sua Amministrazione, in qualità di Sindaco del comune socio di maggioranza relativa nella società Silea Spa ed assoluta nella società Linee Lecco Spa, nonché a sindaci soci di Silea Spa. La Città ed il territorio lecchese chiedono risposte chiare, non fumose od evasive.
Alla luce di quanto emerso chiediamo un passo indietro ai diretti interessati dei vertici delle partecipate lecchesi “sponsorizzati” dal Partito Democratico ed al fine di garantire terzietà ed imparzialità nella nomina dei sostituti chiediamo che la selezione avvenga attraverso un concorso pubblico.
Non serve scomodare le catilinarie per domandarsi fino a quando abuseranno della nostra pazienza. Su questa vicenda registriamo, al momento, il silenzio delle altre forze politiche. Non vorremmo fosse dovuto ad un avvallo e condivisione di tali censurabili pratiche.
Movimento 5 Stelle di Lecco – Galbiate – Casatenovo